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ZURIGOEcco perché sarebbe giusto sapere quanto guadagna il proprio collega di lavoro

30.08.16 - 20:15
In Svizzera parlare di stipendi rappresenta ancora un tabù. Ma vi sono buoni motivi a favore della trasparenza salariale. Non solo a vantaggio dei datori di lavori, ma anche delle aziende
Ecco perché sarebbe giusto sapere quanto guadagna il proprio collega di lavoro
In Svizzera parlare di stipendi rappresenta ancora un tabù. Ma vi sono buoni motivi a favore della trasparenza salariale. Non solo a vantaggio dei datori di lavori, ma anche delle aziende

ZURIGO - In Svizzera rivelare il proprio salario rappresenta ancora un tabù. Una riservatezza, in caso di assenza di contratti collettivi, che permette ai datori di lavoro, più forti a livello contrattuale nei confronti dei lavoratori dipendenti, di potere stipulare contratti salariali differenziati a parità di mansione, e di avere uno strumento in più a propria disposizione a livello di contrattazione salariale.

Sono quindi molti i lavoratori dipendenti svizzeri che non hanno nessuna idea di quanto guadagna il proprio collega di lavoro, nonostante da molti anni lavorino insieme, gomito a gomito.

Ora c'è chi osa criticare questa situazione e consiglia di introdurre anche in Svizzera, come avviene altrove, la completa trasparenza salariale.

Recentemente si sono avuti dei primi segnali che lasciano intuire che si sta andando verso questa direzione. L'Azienda dei trasporti pubblici zurighese, la VBZ, negli annunci di lavoro rende note le fasce salariali dei posti vacanti. La Banca Alternativa Svizzera va oltre. Tutti i dipendenti sanno quanto guadagnano i loro colleghi.

20 Minuten ha raccolto alcune motivazioni a favore della trasparenza salariale:

Evitare malintesi

Secondo i ricercatori dell'Università statunitense Cornell la segretezza nei salari frena la produttività all'interno dell'azienda, in quanto il lavoratore dipendente spesso nutre il sospetto che i colleghi guadagnino di più rispetto a lui e, di conseguenza, si sente a disagio. «La sensazione di essere trattato ingiustamente rispetto ai colleghi che compiono la stessa mansione è una dei fattori demotivanti più forti. E' per questo motivo che è consigliabile la trasparenza salariale», ha dichiarato a 20 Minuten l'esperto di risorse umane Matthias Mölleney.

La carriera diventa più attraente

Il lavoratore che in un'azienda ricopre ruoli alla base della scala gerarchica e sa quanto potrebbe guadagnare se riuscisse ad essere promosso, si impegnerebbe di più. E un lavoratore motivato rende di più ed è l'azienda che ne beneficia.


I salari verrebbero compresi

La trasparenza salariale secondo l'esperto di risorse umane, Matthias Mölleney, conduce a regole chiare e trasparenza. Regole che portano ad una classificazione salariale dei dipendenti rispettando il principio del valore in base alla mansione svolta. Ne consegue quindi una valutazione che si basa su fattori quali l'esperienza, gli anni di servizio prestati e fattori analoghi. Per questi motivi il sistema salariale diventa così più facili da accettare da parte dei lavoratori che, una volta compresi i motivi per i quali guadagnano una certa cifra, sono solitamente più soddisfatti.

Barbara Felix, direttrice dell'Ufficio Marketing e Comunicazione dell'ABS, aggiunge: «Un sistema salariale basato sul criterio della funzione, aiuta a oggettivare la discussione sulla quota salariale». E ancora: «Noi rinunciamo consapevolmente ad un sistema di bonus e abbiamo un rapporto fisso di salario a 1:5 tra il salario più basso e quello più alto in azienda.»

Meno discriminazione
La trasparenza salariale può rappresentare anche uno strumento efficace per applicare quello che è un principio fondamentale delle regole della civiltà del lavoro: «Stesso stipendio a parità di mansione». Il portavoce di Unia, Pepo Hofstetter, sottolinea il fatto che la trasparenza salariale impedisce la discriminazione salariale tra uomo e donna.

«Non si addatta al modello svizzero»

Nonostante i molti vantaggi, non mancano i contrari, soprattutto nel mondo imprenditoriale, alla trasparenza salariale. «In questo paese sono le singole aziende a decidere a livello individuale se rendere noto l'ammontare dei salari elargiti oppure no», afferma Daniela Lützelschwab, direttrice delle risorse umane del mercato del lavoro presso l'Associazione che riunisce i datori di lavoro svizzeri. Un obbligo di trasparenza salariale che viene dall'alto non verrebbe considerato adatto al modello svizzero. Inoltre, sempre secondo la rappresentante dei datori di lavoro, sono molti i fattori che determinano un salario.

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COMMENTI
 

87 7 anni fa su tio
Cominciamo a ridurre il salario ai manager e a distribuirli ai dipendenti. In Svizzera gli stipendi non sono elevati per chi più fatica, più produce e più guadagna, bensì chi più soldi fa girare e ha la possibilità di darsi lo stipendio che preferisce

crisi 7 anni fa su tio
Buona notte, non solo tra colleghi, ma anche una trasparenza a 360°, a partire da chi dirige..... Se così fosse non ci sarebbero salari da brivido per u rischio sulle spalle degli altri (o meglio di chi lavora). Già anni fa funzionava: dividi et imperat, ma questa è collaborazione?

mela morsicata 7 anni fa su tio
Buon giorno, secondo me mancano delle regole che impongano un certo salario per funzione svolta.
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