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BERNAVacanze online: «Attenti alle trappole»

22.07.16 - 17:07
La Fedpol invita chi prenota le vacanze su internet a tenere alta la guardia
Vacanze online: «Attenti alle trappole»
La Fedpol invita chi prenota le vacanze su internet a tenere alta la guardia

BERNA - Prenotare un albergo per le vacanze tramite internet e carta di credito è ormai una pratica comune per una buona fetta della popolazione. Sempre più spesso però dietro alcune ghiotte occasioni si celano in realtà pericolose trappole.

È lo stesso Ufficio federale di polizia a lanciare l'allarme. La vittima ignara inserisce le proprie coordinate bancarie, convinta di aver prenotato l'albergo, e invece si ritrova con il conto pesantemente alleggerito.

Massima attenzione - Onde evitare brutte sorprese, la fedpol raccomanda ai vacanzieri di tenere alta la guardia, controllando accuratamente la presentazione del sito. Le informazioni di contatto e gli errori d'ortografia in particolare sono spesso un ottimo indice per capire se il sito che si sta visitando è genuino o meno. Confrontare le offerte proposte visitando il sito ufficiale dell'hotel, o ancora meglio contattandolo direttamente, è un altro sistema suggerito dalla fedpol per fugare eventuali dubbi.

Case inesistenti, oltre 600 raggiri - Prestigiose località balneari italiane come Rimini, Riccione, Alassio, Gallipoli ma anche note zone sciistiche di Courmayeur, Livigno e Bormio erano il terreno di una banda specializzata in truffe online di case-vacanza che è stata sgominata dalla Polizia di Stato, che ha denunciato 22 persone.

Gli indagati avevano messo in piedi un articolato sistema di raggiri per affittare appartamenti inesistenti, o di cui non avevano la disponibilità, locandoli persino a più famiglie contemporaneamente. Le indagini, condotte dal Compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni di Milano, a seguito di alcune denunce, sono riuscite a risalire dal web ai responsabili reali, a cui sono contestati almeno 600 casi di raggiro, 254 dei quali a Milano, utilizzando inserzioni sui veri portali di annunci per gli affitti di appartamenti.

Le indagini hanno svelato l'esistenza di tre gruppi: il primo, formato da italiani ritenuti i capi dell'associazione, si occupava di inserire progressivamente gli annunci in rete, seguire le trattative telefoniche con le vittime e, infine, incassare i proventi della frode; il secondo, composto da cittadini romeni, si occupava di procacciare numerosi prestanome per i pagamenti; il terzo, infine, rappresentava la "manovalanza" dei primi due, ed era composto da cittadini italiani e stranieri che, appunto, dietro un corrispettivo si recavano presso le banche per attivare quanti più conti correnti possibili, fornendo successivamente ai promotori i codici dispositivi per i servizi di home banking e le tessere bancomat necessarie al prelievo delle caparre e degli affitti anticipati ottenuti fraudolentemente via web senza dover scoprire la propria identità.

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