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BERNACanone acqua, falliti i negoziati tra produttori e Cantoni

27.06.16 - 15:58
Il canone è stato regolarmente aumentato negli anni, fino a raddoppiare rispetto al 1997
Canone acqua, falliti i negoziati tra produttori e Cantoni
Il canone è stato regolarmente aumentato negli anni, fino a raddoppiare rispetto al 1997

BERNA - I negoziati tra i produttori di energia idroelettrica e i Cantoni sul nuovo canone d'acqua sono falliti. Il settore ritiene che imporre una tassa fissa senza tener conto della situazione difficile del mercato sia attualmente impossibile.

Fino al 2008 un canone d'acqua fisso era fatturato ai consumatori finali. Tuttavia ora, a causa della caduta dei prezzi sul mercato, una tale tassa non è finanziariamente più sopportabile per i produttori di energia idroelettrica, hanno indicato oggi in un comunicato comune l'Associazione svizzera di economia delle acque, Swisselectric, composta dai gruppi Axpo e Alpiq, e l'Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES).

Dall'apertura parziale del mercato elvetico dell'elettricità nel 2009, clienti e fornitori di corrente che non possiedono centrali elettriche hanno iniziato a procurarsi elettricità all'estero: il canone d'acqua è stato regolarmente aumentato negli anni, fino a raddoppiare rispetto al 1997.

A causa del basso prezzo dell'elettricità sui mercati borsistici, il settore si trova ancora più sotto pressione, indicano le associazioni. Fatturare il canone d'acqua ai consumatori finali, come si faceva prima dell'apertura parziale del mercato, nell'attuale contesto non è possibile. Secondo le associazioni si tratta quindi di una condizione di indennizzo dell'acqua completamente nuova.

Nonostante costi di produzione invariati, le centrali idrauliche realizzano solo la metà delle entrate conseguite precedentemente e si trovano in una situazione deficitaria. I produttori di energia idroelettrica non sono quindi più in grado di pagare tasse supplementari e sono ancora meno competitivi sul piano internazionale. Il canone d'acqua rappresenta circa il 25% dei costi di produzione.

Le associazioni del settore - nel comunicato - si dicono pronte a pagare un indennizzo equo e conforme al mercato per l'utilizzo dell'acqua. Tale soluzione deve tenere anche in considerazione il bisogno che hanno i Cantoni di poter disporre di entrate prevedibili, sottolineano.

Il modello futuro dovrà tener conto sia dell'apertura parziale del mercato sia dei prezzi prezzi bassi dell'elettricità, puntualizzano.

I Cantoni interessati hanno indicato da parte loro di prendere sul serio le preoccupazioni dei produttori e per questo hanno già anche manifestato la loro disponibilità a elaborare un modello di canone d'acqua flessibile che possa tener conto delle oscillazioni del mercato. Il modello proposto - indicano in un comunicato la Conferenza dei governi dei cantoni alpini e la Conferenza dei direttori cantonali dell'energia - prevede un canone d'acqua moderato con prezzi della corrente bassi ma un'adeguata fonte di entrate in caso di prezzi elevati.

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