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SVIZZERALicenziamenti abusivi, «Lavoratori poco protetti»

22.06.16 - 16:07
Il Consiglio federale richiede più protezione per coloro che partecipano ad uno sciopero, anche se lecito
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Licenziamenti abusivi, «Lavoratori poco protetti»
Il Consiglio federale richiede più protezione per coloro che partecipano ad uno sciopero, anche se lecito

BERNA - Nel confronto internazionale i lavoratori in Svizzera sono mal protetti da licenziamenti abusivi: possono pretendere solo un'indennità salariale di sei mesi, ma uno studio fatto da esperti giuridici, di cui il Consiglio federale ha preso atto oggi, propone altre vie.

Anche se hanno preso parte a uno sciopero ritenuto lecito, i lavoratori non possono richiedere l'annullamento del licenziamento né il reintegro nell'azienda.

I professori universitari di Neuchâtel hanno redatto un rapporto all'indirizzo del governo. Da esso emerge che nell'ambito del dibattito sul diritto di sciopero, tanto in Svizzera quanto nell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) è difficile giungere ad un consenso e apportare soluzioni innovative.

Gli esperti preconizzano la pubblicazione a mezzo stampa - soprattutto quella regionale - del giudizio definitivo sul licenziamento abusivo o le discriminazioni sindacali. Non è detto che il giudice ne ordini la pubblicazione, ma ciò potrebbe costituire una sanzione complementare all'indennità prevista dal codice delle obbligazioni.

Ci potrebbe essere un certo interesse - dice ancora il rapporto degli esperti - ad informare l'opinione pubblica al termine di una sentenza per licenziamento antisindacale e il lavoratore vedrebbe meglio riconosciuta la legittimità della sua azione di sciopero.

I professori suggeriscono inoltre di applicare un dovere di informazione a monte dello sciopero: datori di lavoro e lavoratori dovrebbero essere meglio informati sulle condizioni del diritto di sciopero e del suo svolgimento, coinvolgendo le parti sociali e migliorando così il dialogo tra di esse. Lo Stato potrebbe perfino venir associato a tutta l'operazione, che diventerebbe "tripartita".

Gli esperti appoggiano il raddoppio delle indennità di licenziamento, da sei mesi a un anno: ciò permetterebbe al diritto elvetico di divenire conforme a quello internazionale e offrire una alternativa credibile al reintegro della persona licenziata abusivamente.

Sindacato Unia chiede il reintegro - Il rapporto dell'Università di Neuchâtel e la sua pubblicazione da parte del governo ha suscitato la reazione del sindacato Unia. Esso mette in evidenza come siano insufficienti le protezioni legali degli scioperanti e dei rappresentanti dei salariati. Ciò viola la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Per porre rimedio Unia chiede il diritto al reintegro del lavoratore nell'azienda e penalità dissuasive in caso di licenziamenti abusivi. La mancanza di regole specifiche nel diritto elvetico a protezione dei lavoratori contro le discriminazioni e le rappresaglie, "è una spina nel fianco della Svizzera, che ha ratificato le convenzioni internazionali che poi si rifiuta di applicare", scrive il sindacato. Per questo motivo l'OIL ha posto il nostro Paese sulla lista di coloro che "devono riformare il diritto del lavoro".

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