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«Un'operazione da commando, tutto solo per prendermi il cane» Gli hanno sequestrato la sua cagnetta per «maltrattatamenti», ma lui non ci sta. Per rivederla ora dovrà passare per il tribunale
GINEVRA - In tribunale con l'avvocato per rivedere... il suo cane. Sembra follia ma è la realtà, almeno per John* cittadino francese residente a Ginevra il cui pastore tedesco, una cagnetta che risponde al nome di Djoya, gli è stato sequestrato dalle autorità. L'accusa del Veterinario cantonale ginevrino è quella di «maltrattamenti» e «negligenza»: l'animale vivrebbe in un canile troppo piccolo e in stato di abbandono. L'opinione del proprietario è però radicalmente diversa: «Il suo recinto, con tanto di cuccia (in foto, ndr.) è di circa 20 metri quadrati, e la tengo lì solamente quando sono a lavorare».
A far scattare il sequestro, secondo quanto riportato da 20minutes, sarebbe stato un «eccezionale» soggiorno all'estero di due giorni durante il quale l'animale è stato lasciato da solo. Ad allertare le autorità, sempre stando al quotidiano romando, sarebbero stati i vicini disturbati dal continuo latrare. Il mercoledì dopo ecco arrivare gli ispettori cantonali: «Erano in due e non hanno voluto nemmeno dirmi il loro nome, mi sono rifiutato di lasciar loro il mio cane e ci siamo barricati in casa. In seguito sono arrivati diversi agenti di polizia, praticamente un'operazione da commando!».
Alla fine l'animale gli è stato tolto: «La nostra scelta di procedere al sequestro preventivo è stata portata avanti per tutelare gli interessi dell'animale», ha spiegato il portavoce delle autorità Laurent Paoliello. Ora John, che non ha ancora potuto vedere Djoya (anche se legalmente ne avrebbe il diritto), dovrà passare per il tribunale e dovrà aspettare minimo fino a giugno prima di riportare a casa la sua amica quattrozampe.
*nome noto alla redazione
