LOSANNATF: «Bonus salariale? Per alti guadagni è a discrezione del datore di lavoro»

LOSANNA - Se un dipendente guadagna molto il bonus che riceve non è da ritenersi parte delle retribuzione fissa e il datore di lavoro può anche non versarlo al momento dell'interruzione del rapporto di lavoro. Lo ha stabilito il Tribunale federale (TF) esaminando il caso di un dipendente della Banca Rothschild.

Quest'ultimo, attivo come Senior Private Banker (esperto per consulenza e assistenza alla clientela privata), aveva un contratto di lavoro che prevedeva uno stipendio di 220'000 franchi all'anno e un bonus su base volontaria a discrezione del datore di lavoro.

Nei dodici mesi precedenti lo scioglimento del rapporto di lavoro, nel marzo del 2013, al bancario è stato corrisposto un salario base di 239'000. Nel corso di questo suo ultimo anno contabile (dall'1 aprile al 31 marzo) all'uomo è stata versata, in giugno, una gratifica di 214'000 franchi per l'esercizio precedente, e un altro bonus di 30'000 in dicembre.

Il dipendente, in base alla media dei due anni precedenti, chiedeva un bonus per il 2012-2013 di 266'000. Il Tribunale del lavoro di Zurigo ha bocciato la richiesta nel gennaio del 2015. Nel settembre seguente il Tribunale cantonale gli ha invece concesso un ammontare di 128'000 franchi.

Nella sentenza pubblicata oggi, il TF osserva che il bancario nell'annata 2012-2013 ha raggiunto un reddito di 483'000 franchi, che, in base ad una sentenza del settembre del 2015, è una retribuzione "molto alta" (ossia almeno cinque volte superiore allo stipendio mediano del settore privato svizzero).

A questo livello salariale - sottolinea il TF - il versamento di gratifiche è sempre a discrezione del datore di lavoro e non è da considerarsi parte della retribuzione di base.

È inoltre irrilevante che il bonus da 214'000 sia stato versato per l'esercizio precedente. Determinante per la calcolare retribuzione di un anno è quando vengono eseguiti i versamenti e non in relazione a che anno contabile.