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Dall'approvvigionamento di acqua potabile al supporto concreto alla ricostruzione dopo il terribile sisma dello scorso 16 aprile.
QUITO - In seguito al sisma che ha travolto l'Ecuador lo scorso 16 aprile, la Svizzera si sta mobilitando per fornire il proprio sostegno umanitario, in particolare assicurando l'approvvigionamento di acqua potabile agli abitanti di Chamanga, Muisne e Pedernales, tutte le località vicine all'epicentro. Per le operazioni è stato stanziato un budget di circa 1,6 milioni di franchi.
Il Dipartimento federale degli affari esteri ha comunicato che due esperti di depurazione dell'acqua del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) sono già stati inviati nelle zone colpite, dove hanno avviato la distribuzione di 5mila bidoni d'acqua da 20 litri, 100mila tavolette di cloro e 5mila kit igienici.
I due forniranno inoltre assistenza alle autorità in materia di depurazione delle acque. A Pedernales ad esempio hanno già fornito ed installato due dosatori di cloro per per la stazione di depurazione. Una misura che ha permesso di fornire acqua potabile ai 27mila abitanti della località.
Un supporto concreto alla ricostruzione - Uno specialista in logistica è stato inviato nella capitale, Quito, a fornire supporto per l'acquisto dell'equipaggiamento necessario alle operazioni del CSA, mentre un secondo affianca l'ONU nell'ambito della ricezione e distribuzione degli aiuti umanitari provenienti da tutto il mondo. Uno specialista in materia di coordinazione umanitaria è stato inoltre messo a disposizione dell'ONU a Portoviejo, a circa 30 km dalla costa, e un altro sarà inviato sul posto per fornire supporto tecnico per la ricostruzione. Qualora fosse necessario, il DFAE ha precisato che la Svizzera è già pronta a fornire altri esperti.
Il sisma - La scossa di magnitudo 7.8 che ha falciato la costa del Pacifico dell'Ecuador, ha colpito principalmente zone turistiche. Ad oggi si contano 655 vittime, oltre 17mila feriti e più di 29mila sfollati.
