Il presidente turco, tramite il Ministero della Religione, sovvenziona decine di luoghi di culto sparsi per tutto il Paese, Ticino compreso. La questione è controversa
BERNA - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan esercita da anni una grande influenza sui musulmani in Svizzera. Questo, riferisce oggi la SonntagsZeitung, in virtù delle costanti donazioni di denaro e materiale (ma anche di personale) fornite alle moschee e agli imam presenti sul territorio della Confederazione.
Rete - Il Ministero turco della Religione, secondo il domenicale, finanzierebbe 35 luoghi di culto sparsi da Ginevra a San Gallo, da Basilea fino al Ticino. A Zurigo è attiva una fondazione, formalmente indipendente ma che nei fatti sarebbe legata al potere di Ankara, che sovvenziona una cinquantina di associazioni.
Radicalismo - Il numero degli imam che ricevono aiuti dalla Turchia sarebbe raddoppiato negli ultimi tre anni, e tra di essi ci sarebbe un numero considerevole di sostenitori di un Islam radicale, che nel corso della preghiera del venerdì non esiterebbero a scagliare accesi moniti anti-occidentali.
«Inaccettabile» - Saïda Keller-Messahli del Forum per un Islam progressista trova «inaccettabile» che sia Erdogan a stabilire quale grado di conservatorismo debba seguire l'Islam in Svizzera. C'è scetticismo pure sugli 'imam di importazione', che molto spesso non parlano la lingua locale e non si adeguano ai costumi vigenti. «Questo crea delle società parallele», afferma l'esperta.