Dubbi e interrogativi sulla campagna d'informazione della BNS sulla nuova banconota da 50 franchi
BERNA - Un'uscita più mediatizzata che non si può. La nuova banconota da 50 franchi sta facendo scorrere fiumi di inchiostro, vuoi per il suo aspetto, vuoi per il delicato tema della contraffazione, vuoi per la sua maneggevolezza.
Ma tutto questo gran parlare non basta. Con il lancio della nuova carta moneta, la BNS ha lanciato una campagna pubblicitaria, o per essere più precisi, di informazione, che non ha lasciato indifferente il mondo politico. Manifesti e spot televisivi saranno utili per spiegare agli svizzeri le caratteristiche della nuova banconota.
«E' necessario fare ciò», ha riferito Silvia Oppliger alla Aargauer Zeitung - «Ci sono persone che non sanno molto della nuova banconota. In questo modo vengono informati, attraverso questa campagna». Lo scopo è di informare i cittadini, soprattutto per quanto riguarda la diffusione di conoscenze utili a capire se quella che si ha in mano è una banconota vera.
Una campagna informativa che rappresenta un passo obbligato, visto che il compito della BNS è informare la popolazione in casi come questi.
Come detto, nel mondo politico c'è però chi non ha mancato di esprimere dubbi e sollevare interrogativi. Il consigliere nazionale lucernese Albert Vitali ritiene la campagna «non molto sensata». Anche il consigliere nazionale Peter Keller condivide lo scetticismo di Vitali. Secondo loro l'introduzione di una banconota non necessita di molte spiegazioni, visto che prima o poi tutti se la ritrovano tra le mani.
Sui costi di questa campagna informativa la BNS non rivela cifre, nonostante sia finanziata con i soldi pubblici. Per Peter Keller questo denaro avrebbe potuto essere utilizzato per scopi più «sensati».