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FRIBURGO«I dottori hanno detto che non hanno mai visto un neonato così piccolo»

12.02.16 - 22:30
Rebecca Helfer, 21 anni, ha partorito sua figlia tre mesi prima del previsto. Il bebé pesava poco meno di 400 grammi, ma la piccola Mia ce l'ha fatta
Laurent Crottet/DR/20 Minuten
«I dottori hanno detto che non hanno mai visto un neonato così piccolo»
Rebecca Helfer, 21 anni, ha partorito sua figlia tre mesi prima del previsto. Il bebé pesava poco meno di 400 grammi, ma la piccola Mia ce l'ha fatta

FRIBURGO – Mia sarebbe dovuta nascere il 16 febbraio, ma a quanto pare aveva fretta di venire al mondo. La piccolina è nata il 6 novembre all’ospedale di Berna. Nonostante i parti prematuri in Svizzera siano parecchi – 1 su 13 nasce prima della 37esima settimana di gravidanza – Mia è un’eccezione.

Alla nascita pesava solo 390 grammi ed era lunga 27 centimetri, rivela “Le Matin”. «I dottori mi hanno detto che non avevano mai visto una bambina così piccola» racconta la mamma Rebecca Helfer. La 21enne di Friburgo era completamente sopraffatta da questo parto prematuro. Da quel momento, paura e gioia si sono fuse in un unico sentimento: «Un giorno sta bene, un altro deve respirare grazie alle macchine». Mia però è una guerriera, non si arrende.

«Ho pianto tantissimo» - Il motivo di questa nascita così prematura era la preeclampsia o gestosi, caratterizzata da sintomi quali edema o ipertensioni nelle donne gravide. Questa patologia ha colpito la donna durante la seconda metà del periodo di gravidanza. La giovane mamma soffriva di pressione alta e perdeva una grande quantità di proteine nell’urina. Per questi motivi i dottori hanno ritenuto che fosse necessario il parto anticipato. All’ospedale di Losanna non c’era posto, allora, vista l’urgenza del parto, Helfer è stata trasportata a Berna, dove la bambina è nata col taglio cesareo. «Non mi sono quasi accorta di nulla, Mia non ha fatto un grido. I dottori l’hanno portata via subito. Non sapevo neanche se sarebbe sopravvissuta».

Dopo quattro ore e mezza dal parto, la 21enne è riuscita vedere sua figlia. Non ha potuto né abbracciarla né sfiorarla. «Era dietro a un vetro, completamente intubata. Era così piccola». La giovane madre ha dovuto aspettare 10 giorni per poterla abbracciare. «Mi hanno appoggiato Mia sulla pancia e finalmente sono riuscita a percepirla sulla mia pelle. Ho pianto tanto».

Mia, il nome di una guerriera - Nel frattempo, Helfer, può decidere da sola quando prendere in braccio sua figlia, ma deve sempre indossare una maschera per poterla proteggere dai batteri. Un paio di giorni fa, la piccola neonata ha potuto lasciare la stazione intensiva dei bambini prematuri. Dopo un’operazione al cuore, il peggio è passato. Mia però riceve ancora l’ossigeno artificiale. Aggiunge Helfer: «I dottori dicono che non possono fare tutto in una volta, ma sono positivi». La giovane mamma non vede l’ora di poter portare a casa sua figlia. «Spero di poter vedere presto la luce in fondo alla galleria». Questo desiderio magari verrà esaudito già alla fine di questo mese. Attualmente Mia pesa 2 chili. Helfer vede i progressi della piccolina: «Mia è incredibile». Durante la gravidanza, i dottori le avevano detto che probabilmente si trattava di una femmina: «Adesso, abbiamo scoperto che Mia è il nome di una guerriera» conclude la 21enne. Un nome che le fa onore.

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