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SVIZZERAIl PIL reale stagna

01.12.15 - 08:11
Su un anno è stato registrato un aumento dello 0,8%
Il PIL reale stagna
Su un anno è stato registrato un aumento dello 0,8%

BERNA - Il prodotto interno lordo (PIL) reale della Svizzera ha subito una stagnazione nel terzo trimestre 2015 rispetto ai tre mesi precedenti. Lo ha comunicato oggi la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) precisando che su un anno il PIL ha registrato un aumento dello 0,8%.

Se la bilancia commerciale delle merci ha contribuito in maniera positiva all'espansione del PIL, quella dei servizi ha fatto registrare un apporto negativo.

Nel terzo trimestre le spese delle economie domestiche e delle organizzazioni private senza fini di lucro hanno registrato un aumento dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Le spese di consumo dell'amministrazione pubblica sono aumentate dell'1,8%, sottolinea la SECO.

"La domanda interna continua a crescere, l'aumento della popolazione gioca un ruolo importante", spiega Bruno Parnisari, responsabile del settore congiuntura della SECO. "Non solo le attività vicine allo Stato continuano a crescere, ma le esportazioni di prodotti farmaceutici e di altri servizi privati (attività di consulenza alle imprese o assicurazioni) impediscono un calo più accentuato dell'attività economica generale".

Per quanto riguarda gli investimenti, il settore della costruzione ha registrato una netta contrazione (-0,9%) da luglio a settembre. Gli investimenti in attrezzature sono per contro leggermente aumentati (+0,2%).

Le esportazioni di merci (senza l'oro non monetario, oggetti di valore e commercio di transito) sono cresciute dello 0,5% nel terzo trimestre. Ciò è dovuto "esclusivamente" alla dinamica delle forniture all'estero di prodotti chimici e farmaceutici. La maggior parte degli altri settori sono in diminuzione, soprattutto le esportazioni di orologi, gioielli e strumenti di precisione, indica la SECO.

Nel terzo trimestre le esportazioni di servizi sono diminuite, dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Le importazioni di merce hanno stagnato e quelle di servizi sono progredite dello 0,6%.

Sul versante della produzione, la crescita si è vista frenare dal settore dell'energia (-5,3%), dall'edilizia (-1%), dal settore finanziario (-1%) e del commercio (-0,9%). I settori sociosanitario (+1,1%) e assicurativo (+0,6%) hanno invece segnato l'aumento più forte.

Il deflatore del PIL è sceso dell'1,2% su un anno. Questo indice, che permette di misurare l'inflazione, è il rapporto tra il PIL ai prezzi dell'anno corrente e il suo valore ai prezzi di un anno di riferimento.

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