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ZURIGODopo gli attentati di Parigi più polizia nelle strade

30.11.15 - 15:28
Dopo gli attentati di Parigi più polizia nelle strade

ZURIGO - Dopo gli attentati di Parigi la polizia zurighese promette maggiore presenza sul territorio, un equipaggiamento adeguato, formazioni mirate e un intenso lavoro di prevenzione. Lo ha annunciato oggi alla stampa il responsabile della sicurezza cantonale, il consigliere di Stato Mario Fehr (SP), accantonando possibili misure di risparmio.

Chi ritiene che nei prossimi mesi o anni si possano ridurre i fondi destinati alla polizia si sbaglia, ha affermato. A lungo termine saranno invece necessari più mezzi, ha aggiunto, precisando tuttavia che, dopo quanto avvenuto in Francia, come prima cosa non si guarda ai soldi, ma si fa quello che va fatto.

Per avere a disposizione sufficienti mezzi di prevenzione e lotta contro il terrorismo verranno spostate, consultando il Ministero pubblico, le risorse esistenti in altri settori, ha aggiunto Bruno Keller, capo della sicurezza della polizia cantonale.

Sarà inoltre prestata particolare attenzione alla formazione degli agenti. Oggi addetti alla sicurezza pattugliano determinati luoghi a determinate ore muniti di mitra. La presenza visibile della polizia sarà aumentata in luoghi importanti come la Stazione centrale di Zurigo e quella di Winterthur.

La presenza di agenti è forte anche nei mercati natalizi, ha aggiunto Franz Bättig, capo della polizia regionale, precisando che in questo caso si muovono in abiti civili per non rovinare l'atmosfera.

Sforzi in materia di sicurezza non sono nuovi a Zurigo. Da diversi anni - ha spigato Bättig - esiste per esempio il progetto "Brückenbauer" (costruttore di ponti), in base al quale la polizia cantonale resta in contatto con diverse comunità religiose, fra le quali anche quella musulmana.

Fehr ha infine definito ingiustificate le accuse di negligenza mosse alle autorità per via della partenza da Winterthur di diversi giovani per combattere la jihad. Facciamo molto, ha spiegato, ma per ragioni tattiche non possiamo sempre informare la popolazione. Non è dal 13 novembre che viene monitorato ciò che avviene a Winterthur, ha concluso.

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