Il presidente della Commissione europea avrebbe avallato la strategia svizzera di attuazione del 9 febbraio
BERNA - La notizia è di quelle clamorose, a darla è la Nzz am Sonntag che oggi ha scritto: «Secondo una fonte affidabile esiste un piano, approvato dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker». Inoltre, sul tavolo del politico lussemburghese non sarebbe arrivata una versione edulcorata della decisione popolare, bensì «il piano A». La magia sarebbe stata del segretario di Stato Mario Gattiker (incaricato dal Governo di portare avanti i negoziati) e del suo interlocutore europeo Richard Szostak.
Articolo 14 - La scorsa settimana Gattiker a Bruxelles dovrebbe essere riuscito a ubriacare la moglie senza svuotare la botte. Grazie a una clausola contenuta nell’articolo 14 dell’accordo sulla libera circolazione, la Svizzera potrebbe riuscire a imporre dei contingenti sugli stranieri senza far crollare tutto l’impianto degli accordi bilaterali.
Gravi problemi economici - Secondo questo articolo, un comitato misto di rappresentanti della Confederazione e dell’Ue possono, «in caso di gravi problemi economici o sociali», adottare delle misure di contenimento. Tutto, chiaramente dipenderà da questa commissione mista, ma i beninformati raccontano di un Juncker del tutto motivato a cercare una soluzione amichevole.
Paura di Londra - Il presidente della Commissione sarebbe così bendisposto per due motivi in particolare : in primo luogo per i molti cittadini europei che già vivono e lavorano in Svizzera. Se si disintegrassero i bilaterali, il loro futuro sarebbe tutt’altro che garantito. In secondo luogo vi è la Gran Bretagna: a Londra sono molto interessati sull’operazione elvetica. Se Berna dovesse avere successo con la via unilaterale e drastica, gli inglesi potrebbero decidere di seguirne l’esempio, con conseguenze inimmaginabili per l’Unione europea.