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SVIZZERASyndicom contrario all'esternalizzazione dei trasporti della Posta

28.11.15 - 17:52
Syndicom contrario all'esternalizzazione dei trasporti della Posta

BERNA - I delegati del Sindacato dei media e della comunicazione (syndicom), riuniti oggi a Berna in assemblea generale, hanno adottato una risoluzione contro la decisione della Posta di rinunciare all'utilizzazione della sua flotta di camion per i trasporti degli invii postali. I 200 partecipanti hanno inoltre ribadito la loro radicale opposizione all'iniziativa popolare delle associazioni di tutela dei consumatori "A favore del servizio pubblico" su cui popolo e Cantoni si esprimeranno probabilmente la prossima estate.

La Posta ha annunciato l'esternalizzazione del trasporto degli invii lo scorso 4 settembre. La riorganizzazione, che riguarda 187 conducenti, ha già provocato il malumore dei dipendenti, che nelle scorse settimane hanno inscenato azioni di protesta assieme al sindacato.

"La Posta potrebbe permettersi di continuare a trasportare da sola i suoi pacchi, giornali e lettere. L'azienda ha registrato profitti milionari e il trasporto degli invii postali non sembra davvero essere in deficit", scrive il sindacato in un comunicato odierno, in cui difende a spada tratta la resistenza dei conducenti dei camion.

L'ex regia federale ha presentato martedì scorso i risultati dei primi nove mesi dell'anno. L'utile si è attestato a 503 milioni di franchi, 9 milioni in più rispetto ai primi tre trimestri del 2014. L'utile operativo EBIT ha raggiunto 640 milioni (+8 milioni). Queste lievi progressioni sono da ricondurre principalmente alle minori perdite contabili sulle immobilizzazioni finanziarie e all'impennata del risultato commerciale in seguito all'abolizione del tasso di cambio minimo tra franco ed euro, ha indicato il "gigante giallo".

Nei lavori assembleari, syndicom si è inoltre nuovamente scagliato, come aveva fatto un anno fa, contro l'iniziativa sul servizio pubblico lanciata da Spendere Meglio, K-Tipp, Saldo e Bon à Savoir.

Il testo chiede che, in materia di prestazioni di base, la Confederazione non miri a conseguire profitti, non sovvenzioni trasversalmente altri settori dell'amministrazione e non persegua interessi fiscali. Questi principi devono essere applicati alle aziende direttamente o indirettamente controllate dalla Confederazione.

La proposta chiede inoltre che i salari e gli onorari versati ai collaboratori di queste società non siano superiori a quelli versati ai collaboratori dell'amministrazione federale.

I delegati hanno messo in guardia contro il "titolo seduttore" dell'iniziativa. A loro avviso la modifica costituzionale impedirebbe lo sviluppo e la modernizzazione del servizio pubblico e avrebbe conseguenze fatali soprattutto sulle regioni periferiche.

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