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SVIZZERAUna toppa contro il cancro per chi tiene il natel in tasca

08.10.15 - 06:11
Impedirebbe alle radiazioni di raggiungere i genitali. Gli esperti: "Una trovata commerciale"
shieldyourbody.com
Una toppa contro il cancro per chi tiene il natel in tasca
Impedirebbe alle radiazioni di raggiungere i genitali. Gli esperti: "Una trovata commerciale"

ZURIGO - Sono sempre di più i giovani che in Svizzera soffrono di tumore ai testicoli, ogni anno sono circa 400. Tra le possibili cause tirate in ballo dagli scienziati vi sono anche le radiazioni dei telefoni cellulari. L’Organizzazione mondiale della sanità le giudica «possibilmente cancerogene», ma ancora mancano prove incontrovertibili.

Toppa anti-cancro - Lo svizzero Thomas Almer, però, ha progettato un prodotto per proteggere gli uomini dalle radiazioni elettromagnetiche: la Pocket Patch è una toppa di cotone dentro la quale è inserita un reticolo di fili di rame e argento. «Questo crea una griglia che devia i raggi al 99%», afferma Almer. Il pezzo di tessuto viene stirato sulla tasca, proprio come qualsiasi toppa di riparazione, e dovrebbe proteggere i genitali di quegli uomini che scelgono la tasca anteriore del pantalone
per tenere il cellulare. Almer spiega che la University of California avrebbe dichiarato funzionale il suo prodotto.

Potrebbe fare peggio - Daniel Stork, capo della Divisione radioprotezione dell’Ufficio federale di sanità pubblica, è scettico: «Non ha senso usare prodotti di schermatura, questo potrebbe portare i cellulari a irradiare ancora di più». Inoltre, secondo la Lega contro il cancro ci sono misure più mirate per mettere al sicuro i genitali. Gernot Bonkat, urologo dell’Unispital di Basilea, aggiunge: «Molto probabilmente questa è più che altro una trovata commerciale».

Rischi sottovalutati - Almer, però, difende la bontà del suo prodotto, sottolineando che è anche piuttosto economico. Solo perché non esistono studi a lungo termine 
sugli effetti delle radiazioni non significa che uno non debba proteggersi, aggiunge. «Il rischio è sottovalutato», conclude.

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