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SVIZZERA/ITALIAExpo ha deciso: la Svizzera è un piatto di pizzoccheri

02.10.15 - 06:06
Con il primato di quasi 5mila porzioni servite al ristorante del padiglione, è il cibo che meglio rappresenta la Confederazione secondo i visitatori.
Expo ha deciso: la Svizzera è un piatto di pizzoccheri
Con il primato di quasi 5mila porzioni servite al ristorante del padiglione, è il cibo che meglio rappresenta la Confederazione secondo i visitatori.

BERNA/MILANO - Scordatevi per un istante la fondue, che si deve accontentare del secondo posto e un migliaio di preferenze in meno. Se non ribalta, certo Expo corregge l’immaginario collettivo: dove la Svizzera non è solo formaggio e cioccolata, ma grano saraceno in forma di tagliatelle sapientemente equilibrate con patate e verdura.

Pizzoccheri battono fondue - I pizzoccheri della Valposchiavo saltati nel burro alla salvia sono il piatto più ordinato da chi, uno su dieci ingressi all’esposizione milanese, decide di far visita alla Svizzera e pranzare al suo ristorante: con 4 500 porzioni servite dal 10 maggio al 30 settembre, 12 euro l’una, si lasciano indietro di gran lunga la fondue moitié-moitié, metà gruyère metà vacherin friburghese (3 500 a 14 euro), lo sminuzzato di vitello alla zurighese con rösti di patate (3 200) e la polenta rossa con luganighe (2 300), in testa alla classifica delle prelibatezze ticinesi. Meringa con doppia panna della Gruyère per concludere in dolcezza, 1 700 porzioni, mousse al cioccolato (1 400) e tiramisù con “Läckerli” di Basilea, che ha di recente superato quota mille.

Una raclette da record - Fra chi prediligesse invece un più informale pasto/pic-nic in stile primo agosto, sui tavolini allestiti all’esterno del padiglione come si fosse in campagna, non c’è storia: la raclette non ha rivali di sorta, supera soglia 24mila e archivia il record delle 496 pietanze acquistate in un solo giorno, giusto il 28 settembre. Insomma, il formaggio tiene banco, se non altro grazie a un’offerta selezionata che, con tutta la buona volontà, per natura e tradizione non riesce a farne a meno: ma declinato in maniera meno ovvia di quel che ci si aspetti.

Una scoperta anche per la Svizzera - I piaceri della tavola diventano scoperta: anche per gli svizzeri che affollano i tavoli accanto a italiani (2/3 dei visitatori complessivi) e ai cittadini del resto del mondo (20%) incuriositi dalla Confederazione. La probabilità dunque che a marcare un primato significativo, come quello che si assegna all’ospite numero 1.500.000, fosse uno straniero era alta. Invece la palma è rimasta in Svizzera: a Sciaffusa.

Ma Sciaffusa preferisce la carne - L’uomo contenderà l’onore alla donna: e viceversa. Perché il privilegio spetta a una coppia, Markus Siegrist e Barbara Grauwiler, che lunedì scorso, ore 11.20, hanno varcato la soglia delle torri guadagnandosi una visita guidata e un pranzo offerto dalla mela-mascotte Sylvie. Sminuzzato di vitello per lui, Longeole igp con lenticchie di Sauverny e cardi spinosi gratinati dop per lei: specialità offerta in edizione limitata durante le settimane dedicate a Ginevra che la signora ha assaggiato per la prima volta nella vita, concedendosi infine una meringa; tiramisù invece per Markus.

Mele, che tentazione: “Ce n’è per tutti?” - Quota 1.600.000, preventivata come obiettivo minimo all’inizio di Expo, è dunque quasi data per certa, alla luce di un numero di accessi che nell’ultimo mese ha conosciuto incrementi continui, grazie anche – sintetizza il responsabile della comunicazione Andrea Arcidiacono – a un “effetto last-minute”. Dagli 8mila degli esordi si è arrivati a una media giornaliera di 14mila, punta massima lo scorso sabato con 15.600: tanto che ora, per entrare nelle torri, bisogna armarsi di santa pazienza e stare in coda, anche tre ore secondo quel che annunciano i cartelli. Mentre le rondelle di mela - offerte a chi accede assieme a caffè, sale e acqua - si avvicinano allo zero, acquista sempre maggior opportunità lo slogan, e domanda, con cui la Confederazione ha deciso di presentarsi a Expo, a grandi lettere sulla facciata: “Ce n’è per tutti?”.

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