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SVIZZERAI bimbi svizzeri preferiscono i giochi alla tv

28.09.15 - 11:05
Quasi la metà dei bambini che hanno risposto al sondaggio ZHAW ascolta giornalmente musica e il 37% legge ogni giorno per almeno mezz'ora
Foto Archivio Ti-Press
I bimbi svizzeri preferiscono i giochi alla tv
Quasi la metà dei bambini che hanno risposto al sondaggio ZHAW ascolta giornalmente musica e il 37% legge ogni giorno per almeno mezz'ora

ZURIGO - I bambini svizzeri nel loro tempo libero preferiscono giocare a calcio o costruire torri con i mattoncini Lego piuttosto che ascoltare musica, guardare la TV o intrattenersi con i videogame. È quanto risulta da un sondaggio pubblicato oggi condotto tra ragazzini nella fascia d'età dai 6 ai 13 anni e presentato in una conferenza stampa odierna a Zurigo.

Per quanto riguarda l'utilizzo dei media, gli interrogati dicono di dedicare la maggior parte del proprio tempo libero all'ascolto di musica e alla TV, l'80% lo fa almeno una volta a settimana, si apprende dallo studio MIKE ("Medien, Interaktion, Kinder und Eltern") condotto dalla Scuola universitaria professionale zurighese di scienze applicate (ZHAW).

Quasi la metà dei bambini interpellati ascolta giornalmente musica, il 42% guarda quotidianamente la TV - in media per 45 minuti - e il 37% legge ogni giorno per almeno mezzora, una percentuale sorprendentemente alta secondo il condirettore dello studio Gregor Waller, citato dalla NZZ am Sonntag di ieri, che anticipava i dati. La percentuale sale al 70% se si considerano i ragazzini che aprono un libro almeno una volta alla settimana.

Per contro, solo un quarto degli interrogati dichiara di giocare ai videogame quotidianamente, almeno per una durata di mezzora. Sono infine rispettivamente il 43 e il 42% degli interpellati ad utilizzare lo smartphone o a navigare in Internet nel tempo libero per almeno una volta a settimana.

Questi media digitali prevalgono soltanto in un secondo tempo: è nell'adolescenza che le priorità si spostano in modo netto.

Smartphone: il più amato - Lo studio mostra però che già più della metà dei ragazzini tra i 6 e i 13 anni possiede uno smartphone: nella fascia 6-7 anni sono il 35%, tra i 12-13enni i due terzi.

Nonostante molti bambini non utilizzino regolarmente il telefonino, esso si classifica al primo posto tra gli apparecchi più apprezzati, "anche tra i ragazzini che non ne possiedono uno", indica il ricercatore della ZHAW e professore di psicologia dei media Daniel Süss. Al secondo posto vi è il televisore, seguito dai libri e da Internet.

Pochi genitori ammettono di non dare regole - Per quanto riguarda i genitori, quasi tutti quelli interrogati hanno detto di fissare regole concernenti il momento della giornata e la durata dell'utilizzo dei media, così come il loro contenuto, e di controllarne il rispetto. Questo però spesso non corrisponde con quanto detto dai bambini. Secondo i ricercatori è possibile che i genitori non abbiano voluto ammettere di non dare regole ai loro figli in questo ambito o che queste non vengono percepite come tali.

Tre genitori interpellati su quattro ha detto di leggere un libro o guardare la televisione con i bambini almeno una volta a settimana. Ma solo il 17% dice di giocare ai videogame insieme ai propri figli.

Pro Juventute: genitori devono conoscere videogame - Pro Juventute, in una presa di posizione, ritiene che i genitori debbano confrontarsi con il comportamento assunto dai loro figli nell'utilizzo di videogiochi. "I giochi del computer, dello smartphone, del tablet o della console sono una nuova categoria e ancora sconosciuti a molti genitori. Lasciatevi spiegare dai vostri figli o da Internet il mondo dei giochi elettronici", dice Laurent Sédano, responsabile di competenze mediatiche per Pro Juventute, citato nella nota.

Vale la pena per i genitori scoprire dove sta per il proprio figlio l'attrattiva del gioco. I bambini devono imparare a gestire le sensazioni che questi videogiochi suscitano in loro. I genitori devono inoltre proteggere la privacy dei propri figli ed evitare che incorrano in problemi finanziari, spiega l'organizzazione. Alcuni consigli possono essere consultati sul loro sito web.

Al sondaggio hanno partecipato 1000 bambini e 650 genitori delle tre regioni linguistiche principali.

 

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