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SVIZZERANon convincono le proposte anti-pedofilia

03.09.15 - 11:46
Le due varianti per l'applicazione dell'iniziativa popolare proposte dal Consiglio federale non riscuotono favori. PPD, PBD e UDC le bocciano entrambe. PS e PLR sostengono solo la meno vincolante
Non convincono le proposte anti-pedofilia
Le due varianti per l'applicazione dell'iniziativa popolare proposte dal Consiglio federale non riscuotono favori. PPD, PBD e UDC le bocciano entrambe. PS e PLR sostengono solo la meno vincolante

BERNA - Non entusiasmano molto le due varianti proposte dal Consiglio federale per applicare l'iniziativa popolare "Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli". Il PPD, il PBD e l'UDC respingono entrambe le versioni, giudicandole o troppo permissive o troppo restrittive. Il PS e il PLR sostengono invece la proposta meno vincolante e la ritengono una base di discussione da sviluppare.

Il testo accettato dal 63,5% della popolazione a maggio dello scorso anno, esige che i criminali, condannati per aver violato l'integrità sessuale di un bambino o di una persona dipendente, perdano definitivamente il diritto di esercitare un'attività professionale o volontaria con questa categoria di persone.

A fronte di questo nuovo articolo costituzionale, il Consiglio federale propone due varianti d'applicazione. La prima prevede delle eccezioni per i casi "in buona fede", ciò che permetterebbe al giudice di rinunciare eccezionalmente a questo divieto.

La seconda opzione è invece un'applicazione in senso stretto del testo. Una soluzione che il Consiglio federale giudica tuttavia non difendibile poiché impone al giudice di pronunciare sistematicamente un'interdizione a vita.

Questo anche nel caso di una cassiera di un'edicola che vende una rivista pornografica a un minorenne o di un giovane di 20 anni che ha avuto rapporti sessuali consenzienti con un'adolescente di 15 anni o ha mostrato un video pornografico a un amico minorenne.

Possibilità di riesame - Le due varianti poste in consultazione fino a oggi prevedono inoltre un riesame della situazione del delinquente condannato a certe condizioni. Più l'atto punito sarà grave, più il suo autore dovrà aspettare per il riesame. Il termine varierà tra i 3 e i 15 anni. I pedofili in senso psichiatrico non potranno in alcun caso beneficiare di una tale rivalutazione e dovranno sottostare all'interdizione a vita.

La fondatrice dell'associazione "Marche Blanche", Christine Bussat, si è detta "dispiaciuta e scioccata" dalle due varianti. A suo avviso bisogna escludere la possibilità di una "scappatoia" in alcuni casi. UDC, PPD e PBD la pensano allo stesso modo.

Eccezioni per amori giovanili - Questi partiti si pronunciano per un'applicazione in senso stretto dell'iniziativa, ma si mostrano più concilianti con la questione degli amori di gioventù. Concretamente, se l'età della vittima e del delinquente si situa tra i 14 e i 22 anni, l'interdizione a vita di esercitare certe attività non deve essere pronunciata, qualunque sia l'eventuale condanna penale.

In sintesi, secondo i tre partiti di centro-destra, se la prima variante toglie tutta la sostanza all'iniziativa popolare, la seconda è troppo restrittiva.

Stato di diritto - Il comitato interpartitico a favore dell'iniziativa sottolinea come l'interdizione a vita rispetti perfettamente il principio di proporzionalità poiché si tratta "di una misura preventiva destinata a impedire azioni recidive". I delinquenti condannati potranno continuare ad esercitare un gran numero di attività.

A fronte di queste due versioni "non soddisfacenti", il PBD annuncia di aver lanciato una petizione "per intimare al Consiglio federale di mettere in atto" l'iniziativa in modo consequente.

D'altro canto, il PS sostiene la prima versione, considerandola come "una base di discussione appropriata", ma che deve essere rivista e ampliata ad altre eccezioni. Il partito chiede un progetto di legge conforme ai diritti fondamentali e dell'uomo "anche se la volontà popolare non potrà essere completamente rispettata", ammette.

Anche il PLR sostiene la prima versione così come la possibilità di riesaminare in seguito le condizioni emesse dal Consiglio federale. Questa scelta permette secondo il partito di riunire la volontà popolare e il rispetto "dello Stato di diritto e del principio di proporzionalità alla base di tutte le società democratiche".

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