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SVIZZERAAccertamento dello stato civile, via la tassa di 30 franchi

02.09.15 - 13:59
I Cantoni non potranno più pubblicare nascite, morti, matrimoni e unioni domestiche registrate, con eccezioni solo per gli avvisi mortuari
Accertamento dello stato civile, via la tassa di 30 franchi
I Cantoni non potranno più pubblicare nascite, morti, matrimoni e unioni domestiche registrate, con eccezioni solo per gli avvisi mortuari

BERNA - Niente più tassa di 30 franchi per l'accertamento dello stato civile. Questa e altre novità figurano tra le modifiche della pertinenze ordinanza approvata oggi dal Consiglio federale e inviate in consultazione fino al 2 di dicembre.

IL Governo ha accettato la soppressione di questa tassa in virtù dell'avanzato stato di registrazione elettronica dei dati riguardante lo Stato civile, una prassi ormai assodata dal 2004, ossia da quando queste informazioni vengono raccolte solo su computer.

I dati disponibili solo in forma cartacea vengono registrati nella banca dati in presenza di cambiamenti, come matrimonio, nascita di un figlio o decesso. Finora l'emolumento era percepito solo per coloro i cui dati erano disponibili solo su carta. Poiché i lavori di registrazione digitale sono assai avanzati, l'Esecutivo ha deciso di sopprimere tale balzello.

Il sistema Infostar - registro informatizzato dello stato civile - rende possibile conoscere questi dati in tutti gli uffici dello stato civile. Inutile quindi che gli utenti paghino per provare ciò che è già a disposizione dei funzionari.

Altra novità: per motivi di protezione dei dati e di scarsa rilevanza pubblica, i cantoni non potranno più pubblicare fatti di stato civile (nascite, morti, matrimoni e unioni domestiche registrate). L'ordinanza prevede eccezioni per gli avvisi mortuari.

La modifica dell'ordinanza prevede anche una procedura per registrare un'identità supplementare in Infostar in caso di procedimenti con protezione extraprocessuale di testimoni. Il sistema permette di registrare una nuova identità per testimoni e di dotare di un'identità provvisoria i collaboratori del Servizio di protezione dei testimoni integrato nell'Ufficio federale di polizia. Tale possibilità si estende anche per chi lavora ad inchieste penali sotto copertura e per i membri dei servizi segreti.

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