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SVIZZERAAiuto sociale e problemi di salute vanno di pari passo

25.08.15 - 10:54
Aiuto sociale e problemi di salute vanno di pari passo

BERNA - Aiuto sociale di lunga durata e problemi di salute vanno spesso di pari passo: lo rileva uno studio dell'Iniziativa delle città per la politica sociale e della Scuola universitaria professionale (SUP) bernese, che suggerisce di puntare sulla formazione.

Quest'anno lo studio delle 13 città che partecipano al progetto si concentra su coloro che percepiscono un aiuto sociale sul lungo periodo. E' emerso che la durata media dell'aiuto è in crescita da diversi anni: dai 32 mesi del 2006 si è giunti ai 40 mesi del 2014. C'è anche un "identikit" di chi riceve tale aiuto: persona oltre i 45 anni, senza formazione professionale, impossibilitata a svolgere un'attività lucrativa per problemi di salute o obblighi famigliari, famiglia numerosa in cui il figlio più giovane non va ancora a scuola.

In media e sull'insieme delle città, il 57% dei beneficiari dell'aiuto non dispone di alcuna formazione professionale e l'ultimo lavoro risale a quattro anni prima, per di più in condizioni salariali precarie. Questa categoria di individui è ritenuta troppo ammalata per il mercato del lavoro, ma troppo in buona salute per ricevere una rendita AI. Il 63% presenta problemi sanitari evidenti e acclarati, il 20% soffre di tossicomania acuta, il 10% presenta una depressione attestata dal medico.

Nella maggioranza dei casi i servizi sociali competenti prevedono una rendita. Quasi il 10% percepisce quella completa o parziale, che però non basta a coprire il minimo vitale e deve quindi intervenire l'aiuto sociale. In generale in tutte le città un quarto delle richieste di una rendita AI per chi percepisce un aiuto sociale di lunga durata sono state rifiutate.

Lo studio rileva anche che il tasso dei beneficiari di un sostegno è rimasto sostanzialmente stabile: l'evoluzione non ha fatto che seguire la crescita demografica, ma la durata media è aumentata. Per offrire risposte adeguate a tematiche sociali di questa natura, lo studio mette l'accento sulla promozione della formazione e sull'integrazione sociale, considerate utili strumenti di prevenzione in materia di salute. Da qui l'appello alla politica a investire a tutti i livelli e a tutte le età nella formazione, ritenuta uno dei principali antidoti contro la dipendenza dall'aiuto sociale.

Le città coinvolte nello studio sono: Basilea, Berna, Bienne, Losanna, Lucerna, San Gallo, Sciaffusa, Schlieren (ZH), Uster(ZH), Wädenswil (ZH), Winterthur, Zugo e Zurigo.

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