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SVIZZERA“Chiunque può salire armato sul treno”. La politica si interroga sulla sicurezza

25.08.15 - 11:08
L’attentato francese ha aperto un dibattito riguardo ai controlli sui convogli, tra libertà individuale e sicurezza
“Chiunque può salire armato sul treno”. La politica si interroga sulla sicurezza
L’attentato francese ha aperto un dibattito riguardo ai controlli sui convogli, tra libertà individuale e sicurezza
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BERNA - Un uomo armato di tutto punto ha aperto il fuoco sul treno. Le porte erano chiuse. Tutte le uscite bloccate. Questa è la tragica situazione che hanno dovuto vivere i passeggeri del convoglio che viaggiava da Amsterdam a Parigi venerdì scorso. Solo l’intervento di alcuni marines americani, premiati ieri con la Legione d’onore dal presidente Hollande, ha evitato una strage.

Quattro giorni dopo l’attentato l’Europa si interroga sulla sicurezza dei treni e su come sia possibile evitare che fatti del genere si ripetano. La Francia ha immediatamente intensificato i controlli sui convogli. Il Governo belga ha convocato i ministri tedeschi, francesi, olandesi e lussemburghesi per una riunione straordinaria. Anche in Svizzera diversi politici domandano ad alta voce delle misure di sicurezza supplementari.

Controllo dei bagagli in Italia e Spagna - Il consigliere nazionale sangallese Jakob Büchler spiega il suo punto di vista sulla sicurezza a 20 Minuten. “E’ di capitale importanza che la polizia sia presente sui treni. L’attacco in Francia ci ha mostrato che il traffico ferroviario non è abbastanza sicuro. E per fortuna l’intervento dei militari americani ha evitato il peggio”. Per il politico la Svizzera deve immediatamente chinarsi su nuove misure di sicurezza da attuare sulle carrozze elvetiche. “All’aeroporto tutti i passeggeri sono controllati, mentre sul treno chiunque può salire armato”. Büchler ricorda come all’estero la sicurezza sia già evoluta. “I passeggeri dell’Eurostar che viaggiano dal Continente alla Gran Bretagna sono controllati come negli aeroporti. E pure in Italia e in Spagna alcuni bagagli sono ispezionati dagli agenti di sicurezza.

La libertà prima di tutto - Di tutto altro avviso Aline Trede, consigliera federale dei Verdi. “Viviamo in un Paese liberale. La libertà individuale non va sacrificata sull’altare della sicurezza”. Secondo la politica bernese il caso di “Charlie Hebdo” è sintomatico. Non sempre i controlli permettono di evitare gli attacchi. “I due sparatori di Parigi erano conosciuti dalle autorità, ma questo non ha impedito che l’attentato avvenisse”. La rappresentante dei Verdi attacca piuttosto il possesso delle armi a domicilio. “Bisogna far registrare tutte le armi, anche quelle più vecchie”.

“L’esempio francese è un’eccezione” - Il portavoce delle FFS, contattato da 20 Minuten, spiega che le ferrovie federali stanno osservando da vicino l’evolversi della situazione, e sono in regolare contatto con le autorità di sicurezza della Confederazione. Dal canto suo, Peter Moor-Trevison ,portavoce del sindacato del personale dei trasporti sottolinea l’eccezionalità del caso. “L’esempio francese è fortunatamente un eccezione, un evento singolare. Penso che non potranno mai esistere direttive di sicurezza chiare in un caso del genere”.

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