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SVIZZERAFunzionari e ufficiali sul sito d’incontri: rischiano il posto

21.08.15 - 07:40
La Confederazione sta verificando la posizione dei suoi dipendenti incappati nello scandalo Ashley Madison
Funzionari e ufficiali sul sito d’incontri: rischiano il posto
La Confederazione sta verificando la posizione dei suoi dipendenti incappati nello scandalo Ashley Madison

BERNA - Sono tanti e diventano sempre di più. Tra le email rese pubbliche degli iscritti al sito d’incontri per fedifraghi Ashley Madison vi sono anche quelle di importanti funzionari della Confederazione. Tra i dipendenti della Confederazione abbiamo trovato ufficiali di alto rango dell’esercito e anche un professionista che si trova a stretto contatto quotidianamente con uno dei consiglieri federali. Tutti quanti hanno risposto all’email di conferma di Ashley Madison, è quasi impossibile che siano finiti nella lista per sbaglio o per scherzo. Oltre a loro abbiamo trovato un dirigente di BancaStato e 37 funzionari cantonali, ma nessuno del canton Ticino. Tra questi anche dei membri delle polizie cantonali di Grigioni, Argovia e Zurigo.

Vietato dal regolamento – Il dipartimento più interessato (sono almeno 8 in funzionari iscritti al sito) vi è quello della Difesa, Protezione della popolazione e Sport (DDPS). Come ci spiega la portavoce Karin Suini: “In questo caso l’utilizzo di indirizzi email professionali, stando al regolamento sull’utilizzo dei mezzi informatici del DDPS, non è permesso”. I collaboratori, quindi, potrebbero aver infranto il regolamento. “Attualmente sono in corso le verifiche sul caso”, ci conferma la portavoce. Anche il regolamento del Dipartimento degli Affari esteri (DFAE) vieta esplicitamente l’uso dell’email professionale, non solo per i siti di incontri, ma per i social network in generale. La norma, infatti, recita: “È vietato indicare il proprio indirizzo email del DFAE su blog, forum di discussione, news-group, reti sociali, etc…”. Insomma, tutto è abbastanza chiaro. Anche al DFAE, infatti, “sono in corso le verifiche del caso”, come dichiara il portavoce Stefan von Below.

La rete è sicura – “L’accesso al sito web in questione è bloccato sia dalla rete del DDPS che da quella della Confederazione”, dichiara Karin Suini. Quindi, pur avendo usato l’indirizzo professionale, questi funzionari sono probabilmente andati sul sito attraverso la propria rete domestica o usando il proprio smartphone. La stessa sicurezza è garantita dalla rete del DFAE come da tutte le reti dell’amministrazione federale: il sito ashleymadison.com da Palazzo federale e dintorni non è accessibile. Ma quali sono i rischi per la sicurezza della rete informatica della Confederazione in seguito alla pubblicazione dei profili personali di alcuni funzionari? “L’utilizzo di un indirizzo del DFAE su siti ‘non sicuri’ implica pochi rischi grazie alle misure di sicurezza già esistenti”, ci tranquillizza von Below. “Non ci sono molti rischi in più di quelli legati agli indirizzi email dei collaboratori già presenti su internet, per esempio nel calendario di Stato”.

Conseguenze – Se la sicurezza nazionale non ne risentirà, i funzionari implicati potrebbero subire delle conseguenze. “Se verrà stabilita un’infrazione da parte di un collaboratore saranno adottate misure disciplinari”, ci dice la portavoce del DDPS. “Queste, a dipendenza del caso, possono andare da un ammonimento fino all’interruzione del rapporto di lavoro”, chiarisce.

BancaStato – La banca cantonale ticinese, che vede un suo dirigente presente in lista con il suo indirizzo lavorativo, ha preferito non prendere posizione. Verosimilmente, però saranno in corso anche in seno a BancaStato delle verifiche sul caso.

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