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SVIZZERAPagare la cassa malati: un problema per molti giovani

30.06.15 - 19:42
Secondo uno studio a molti mancano i soldi per pagare i premi.  Una causa: la debole crescita dei salari
Ti-Press
Pagare la cassa malati: un problema per molti giovani
Secondo uno studio a molti mancano i soldi per pagare i premi.  Una causa: la debole crescita dei salari
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Dal Monitor della salute di Gfs risulta che per il 65% dei 18-29enni pagare i premi di cassa malati è un problema, sempre o occasionalmente. Tale percentuale si ferma invece al 37% per chi ha più di 29 anni.

“I giovani si lamentano più in fretta” - Per Claude Longchamp, politologo dell’istituto di ricerche Gfs Bern, si tratta un problema della “generazione apprendistato”. I giovani devono entrare nella vita lavorativa con un salario più basso che in precedenza. Essi hanno quindi una bassa soglia di tolleranza per i premi: “I giovani si lamentano più velocemente” commenta il politologo. Da un lato, poi, questo gruppo di età si serve ancora poco delle prestazioni sanitarie. Dall’altro il tema della “malattia” sembra molto lontano nel futuro. 

Molti non vogliono pagare per i fumatori - Longchamp rileva inoltre che sussiste un grosso scetticismo riguardo al fatto di pagare per delle malattie “autoinflitte”. “Sono state espresse importanti perplessità rispetto al farsi carico dei costi generati dal fumo o dall’obesità”, spiega il politologo. Per questo motivo sempre più persone si esprimono a favore di un innalzamento delle franchigie massime al fine di risparmiare se non si usano i servizi. “Le persone con un salario elevato e pochi problemi di salute vogliono e possono assumersi più responsabilità”, afferma Longchamp.

Acquistare i medicamenti online - La maggioranza degli intervistati auspica infine prezzi più bassi per i medicamenti. Quando si tratta di acquistarne i giovani si affidano a internet: il 57% dei 18-29enni lo fa. Fra chi è più grande questa percentuale si attesta al 33%. «Acquistare prodotti autonomamente, velocemente e a buon mercato è un bisogno per le giovani generazioni“, commenta Longchamp.

Per lo studio sono state intervistate 1210 persone di età compresa fra i 18 e i 70 anni. 

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