Cerca e trova immobili

GRECIA / SVIZZERAGrecia, gli effetti sulla Svizzera dipendono dalla reazione dei mercati

29.06.15 - 16:55
BAKBASEL ha allestito tre scenari
Grecia, gli effetti sulla Svizzera dipendono dalla reazione dei mercati
BAKBASEL ha allestito tre scenari

ZURIGO - Gli effetti della crisi greca sulla Svizzera dipendono soprattutto dalla reazione dei mercati finanziari. Il centro di ricerche congiunturali BAKBASEL ha allestito tre scenari, ma non si esprime sulla loro probabilità.

Sebbene una dissoluzione dell'Eurozona rappresenti un'evenienza poco probabile, bisogna rifletterci a causa delle massicce conseguenze, afferma l'istituto. Se i mercati finanziari si convincessero invece che non sussiste il rischio di un contagio ad altri paesi, l'incertezza resterebbe limitata alla Grecia e la "corsa al franco" rimarrebbe modesta.

"In tal caso l'economia elvetica sarebbe confrontata solamente a un piccolo colpo dovuto alla domanda congiunturale, che a medio termine eventualmente potrebbe perfino essere più che compensata", scrivono gli esperti di BAKBASEL.

Per la Svizzera, la Grecia non costituisce un partner commerciale di rilievo. "Gli scambi sono minimi", spiega l'economista della banca Vontobel Ralf Weidenmann all'agenzia di stampa finanziaria AWP.

Nel 2013, Berna ha esportato verso il paese ellenico beni per 906 milioni di franchi, pari ad appena lo 0,4% dell'export complessivo. Pertanto Weidenmann non si attende conseguenze dirette sull'economia elvetica, fintanto che il franco non si apprezza massicciamente. Se ciò invece accadesse, o si verificasse anche un rallentamento congiunturale nell'Eurozona, sono prevedibili effetti indiretti.

Stando a un commento del Credit Suisse, fino al referendum del 5 luglio i mercati dovrebbero reagire tipicamente voltando le spalle ai rischi, cosa che sosterrebbe i titoli di Stato di paesi "solidi". Quanto al franco, l'istituto ritiene che la Banca nazionale svizzera reagirebbe a un'eventuale pressione, sia verbalmente che attraverso interventi diretti sui mercati valutari. Anche un ulteriore taglio dei tassi d'interesse, già negativi, è immaginabile.

Secondo la tedesca Commerzbank la reazione dei mercati finanziari agli sviluppi del fine settimana significa che un'uscita dalla Grecia dall'Eurozona viene ora presa in considerazione. Se ciò si verificasse per davvero, il mercato delle divise difficilmente reagirebbe in maniera più forte di adesso. L'euro ha perfino il potenziale di riprendersi.

Più scettico un commentatore della banca americana Merrill Lynch: "questi eventi condurranno a un ritorno alla tendenza al ribasso del corso" della valuta unica europea. Se così fosse, il franco si ritroverebbe sotto una pressione al rialzo.

Per la Banca cantonale di Zurigo (ZKB) "i segnali promettono una tempesta", dato che con il fallimento delle trattative la Grecia si ritroverebbe in bancarotta entro pochi giorni. L'istituto si attende un'elevata volatilità nei prossimi giorni, ma che poi la situazione torni a calmarsi rapidamente: in primo luogo perché per la sua dimensione economica la Grecia è irrilevante e in secondo luogo perché il debito greco è per il 90% in mano pubblica e in quelle del Fondo monetario internazionale.

Si dovrebbe così evitare che emergano improvvisamente problemi presso altri creditori. Inoltre bisogna partire dal principio che la Banca centrale europea ricorrerà a tutti i mezzi a sua disposizione per contenere un contagio ad altri paesi dell'Eurozona.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE