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Lo ha deciso la Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia degli Stati durante l'esame della Strategia energetica 2050
BERNA - Solo le centrali elettriche sul punto di chiudere l'attività dovrebbero poter ottenere un sostegno finanziario temporaneo della Confederazione. È quanto ha deciso la Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia degli Stati durante l'esame della Strategia energetica 2050.
Per 11 voti a 1, la commissione ha deciso di elaborare una regolamentazione per quegli impianti alle prese con difficoltà finanziarie insormontabili che rischiano di chiudere, indica una nota odierna dei servizi parlamentari.
La Confederazione accorderebbe un sostegno per cinque anni al massimo, dopo un esame caso per caso e a condizione che tutte le parti coinvolte (proprietari, cantoni e investitori) contribuiscano ad alleggerire i costi che gravano sull'impianto.
Il problema del finanziamento verrà deciso solo dopo la pausa estiva. La commissione s'immagina un finanziamento per il tramite del supplemento rete, oppure con prestiti concessi dalla Confederazione.
Esclusa invece a questo stadio l'idea di sostituire l’attuale sistema di incentivazione con un modello di quote di corrente verde, una tassa di un centesimo per sostenere l'energia idroelettrica o un balzello sulla corrente prodotta con energie fossili.
Il dossier sulla Strategia energetico 2050 non verrà trattato dalla Camera dei cantoni prima della sessione di autunno. Il Nazionale ha affrontato questo dossier lo scorso dicembre.
ats
