LOSANNA - La libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l'Unione europea (UE) non ha generato un dumping salariale generalizzato l'anno scorso nel canton Vaud. Sono state tuttavia registrate numerose infrazioni, indicano oggi le autorità cantonali presentando il rapporto della Commissione tripartita sulle misure di accompagnamento.
Nel 2014, delle circa 2'500 imprese controllate 227 sono state sanzionate, perché non rispettavano le regole legali o contrattuali. Il Cantone ha inflitto 107 multe e pronunciato 120 divieti di attività in Svizzera durante un anno.
Le ispezioni hanno interessato soprattutto il settore della costruzione e i mestieri legati all'alimentazione. Nel mirino sono finite società estere che proponevano i loro servizi per un periodo fino a 90 giorni all'anno e imprese locali che impiegavano manodopera europea, si legge nella nota.