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ZURIGOI tedeschi in Svizzera si sentono soli e tristi

01.04.15 - 12:39
Diminuisce il numero dei tedeschi nel nostro paese. Oltre a trovare sempre meno possibilità di lavoro fanno fatica a farsi nuovi amici
I tedeschi in Svizzera si sentono soli e tristi
Diminuisce il numero dei tedeschi nel nostro paese. Oltre a trovare sempre meno possibilità di lavoro fanno fatica a farsi nuovi amici
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ZURIGO - Torna di attualità un tema su cui si dibatte ormai da anni: i tedeschi in Svizzera. Il loro numero è inferiore soltanto agli italiani, comunità quest'ultima che ha ormai messo radici in Svizzera.

Due anni fa avevamo riferito di Christine, una 38enne tedesca arrivata in Ticino ormai una dozzina di anni fa che raccontava delle difficoltà di stringere amicizie con i locali. Ticinesi che, come aveva spiegato, restano chiusi nella loro cerchia di vecchie conoscenze e difficilmente si aprono a nuove amicizie.

Per chi nasce e vive in Germania, invece, la situazione è differente. Ma dipende dove. Christine ci aveva detto che nelle grandi città la vita culturale è molto vivace e le possibilità di aggregazione risultano più numerose. Sono gli strati sociali popolari a rendere più vivaci strade, piazze, locali pubblici. La cultura, la voglia di aggregazione parte dal basso. E allora ecco le piazze che si animano di gente e rendono la vita più leggera.

E in Svizzera? Oggi sull'Aargauer Zeitung si legge del forte rallentamento degli immigrati tedeschi in Svizzera. Nel 2008 i tedeschi giunti in Svizzera sono stati 33.049, nel 2014 soltanto 6.199.

Come si spiega questa drastica diminuzione? Secondo Daniel Heuer, vicedirettore della camera di commercio Germania-Svizzera, il fenomeno si spiegherebbe dal rallentamento congiunturale nel nostro Paese. Una situazione che renderebbe le aziende più prudenti negli investimenti e nelle assunzioni. Una frenata delle assunzioni di personale straniero dato anche "dal raggiungimento di una certa saturazione". Questa nuova tendenza è derivata principalmente da due fattori: l'iniziativa sull'immigrazione di massa del 9 febbraio del 2014 e la decisione della BNS di abolire il cambio fisso. "Decisioni queste che creano incertezza nelle aziende e che si ripercuotono sulla politica del personale e l'immigrazione".

Che i tedeschi non siano più i benvenuti tra i datori di lavoro svizzeri se ne è accorto Matthias Estermann, fondatore dell'Associazione per i tedeschi in Svizzera. "Le difficoltà per i tedeschi residenti in Svizzera di trovare un posto di lavoro sono decisamente aumentate". Estermann ha raccontato di tedeschi che si sono candidati per 60-70 posti di lavoro e hanno ricevuto soltanto risposte negative. "Addirittura ad una persona è stato risposto esplicitamente per E-mail che in quell'azienda non venivano assunti tedeschi".

Un altro fattore è dato dall'andamento dell'economia tedesca che, grazie alla ripresa dei consumi interni, dimostra segnali di tenuta. Il consulente per le questioni del personale Guido Schilling ha spiegato a 20min.ch che i tedeschi stanno perdendo la voglia di venire in un paese dove li aspetta nient'altro che un ambiente sfavorevole. "Perché i tedeschi devono arrivare in un posto dove non sono i benvenuti, se nella loro Patria va tutto bene?".

C'è un altro aspetto non strettamente finanziario da tenere in considerazione per spiegare la diminuzione degli arrivi dalla Germania: "Molti tedeschi hanno difficoltà di trovare amici in Svizzera. Si sentono soli", ha riferito Estermann dall'Associazione per i tedeschi. Sono molti i tedeschi che se ne vanno. La metà di essi non resterebbe più di cinque anni in Svizzera. E poi tornano a casa. Fritz Burkhalter, fondatore del Swiss German Club, conferma: "Molti tedeschi non trovano amici in Svizzera e non si trovano a loro agio".

Per il consulente del personale Schilling questa è una tendenza pericolosa: "Non appena l'economia ricomincerà a crescere più velocemente per le aziende diventerà una sfida riuscire a reclutare personale qualificato".

Una crescita che si prevede arriverà il prossimo anno. "A quel punto la Svizzera pagherà lo scotto di avere discriminato i tedeschi".

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