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SVIZZERAProtezione dell'infanzia, il timore di rappresaglie scoraggia le denunce

29.03.15 - 16:52
È una delle conclusioni contenute in un rapporto steso dal Centro svizzero di competenze per i diritti umani
Foto Ti-Press
Protezione dell'infanzia, il timore di rappresaglie scoraggia le denunce
È una delle conclusioni contenute in un rapporto steso dal Centro svizzero di competenze per i diritti umani

BERNA - Il timore di rappresaglie da parte dei genitori sarebbe un ostacolo alla denuncia di maltrattamenti su bambini. È una delle conclusioni contenute in un rapporto steso dal Centro svizzero di competenze per i diritti umani (CSDU) che stila un bilancio dall'entrata in vigore, nel 2013, della nuova legge sulla protezione dell'infanzia.

Come indica la "SonntagsZeitung" in edicola oggi, che riporta le conclusioni dello studio di 110 pagine basato su esperienze raccolte nei cantoni di Ginevra, Vaud e Zurigo, le persone che denunciano casi di presunti abusi non sono sufficientemente protette.

La ricerca non tralascia nemmeno di analizzare il funzionamento dell'Autorità di protezione dell'infanzia e dell'adulto, istanza finita negli ultimi mesi nel mirino delle critiche dopo il dramma di Flaach (ZH) del primo gennaio scorso, quando una madre ha ucciso i suoi due figli - al momento dei fatti ospitati in istituto - che le erano stati affidati per le feste natalizie. Da allora si dibatte se, per evitare simili drammi, non sia meglio istituire un servizio di picchetto.

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