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SVIZZERAFFS, i prezzi non aumenteranno

26.03.15 - 10:25
Il contesto finanziario è difficile, ma i viaggiatori non dovranno preoccuparsi
FFS, i prezzi non aumenteranno
Il contesto finanziario è difficile, ma i viaggiatori non dovranno preoccuparsi

BERNA - Le FFS stilano un bilancio tutto sommato positivo dello scorso anno, malgrado l'aumento dell'indebitamento dell'azienda. Il numero dei passeggeri è cresciuto (+3,7%), così come il volume delle merci trasportate (+17,6%). È migliorata la puntualità, la sicurezza e la soddisfazione della clientela. La crescita dell'utile (+135 milioni a 373 milioni) è però in gran parte dovuta alla vendita di immobili, in particolare la sede di Berna. Sebbene il contesto sia reso difficile dall'apprezzamento del franco, la società non intende aumentare i prezzi nel 2015.

L'esercizio appena concluso "è stato soddisfacente, ma possiamo fare meglio", ha affermato in conferenza stampa a Berna Ulrich Gygi, presidente del consiglio di amministrazione. Le Ferrovie federali svizzere hanno trasportato ogni giorno 1,18 milioni di persone e i viaggiatori hanno percorso complessivamente 18,2 miliardi di chilometri (+2,6% rispetto al 2013). Per la prima volta la crescita è avvenuta in tutte le fasce orarie e non solo nelle ore di punta.

La divisione viaggiatori ha registrato un utile di 104 milioni di franchi, in crescita dell'8,1% rispetto all'anno precedente. Ciò è dovuto in gran parte alla progressione del traffico regionale e alla scomparsa dei contributi di risanamento della cassa pensioni, hanno sottolineato i dirigenti del gruppo.

Positivo il contributo di FFS Cargo (utile di 33 milioni, contro 15 nel 2013) così come quello di FFS Cargo International, per la prima volta nelle cifre nere (utile di 1 milione, contro -3 milioni l'anno prima). Ancora negativo invece il bilancio del settore infrastrutture, che ha fatto segnare un deficit di 66 milioni di franchi (-72 milioni nel 2013), a causa degli elevati costi di manutenzione.

Il risultato della divisione immobili è da parte sua cresciuto del 55% a 395 milioni di franchi: parte di questa somma è stata riversata alle infrastrutture, il resto alla cassa pensioni. In merito agli immobili, Gygi ha precisato che le discusse vendite di edifici non hanno riguardato "gioielli di famiglia". Gli stabili strategici sono stati conservati e valorizzati, ha puntualizzato.

Come detto, è aumentato anche l'indebitamento netto della società (7,7 miliardi), ma in misura minore rispetto all'esercizio precedente. A medio termine la direzione intende ridurre questo valore e portarlo ad essere dodici volte superiore all'utile operativo EBIT, contro le 15 attuali.

Malgrado l'aumento dei cantieri, sulla rete è migliorata anche la puntualità dei treni: la quota di viaggiatori arrivati a destinazione in orario o con meno di tre minuti di ritardo è progredita di 0,2 punti all'87,7%. Bene anche la pulizia delle carrozze, ciò che ha avuto effetti positivi anche sulla soddisfazione della clientela, in leggera crescita. Secondo l'azienda, sono buoni anche i riscontri da parte del personale.

Per quanto riguarda gli stipendi dei manager, il ceo Andreas Meyer ha guadagnato complessivamente 1,07 milioni di franchi. Il suo salario di base è rimasto stabile rispetto all'anno precedente, mentre sono aumentate le quote variabili, ciò che ha portato nelle tasche del direttore 130'000 franchi supplementari.

Gygi ha fatto notare come il contesto finanziario in cui si muove l'azienda resti comunque teso. I 37 obiettivi fissati dal Consiglio federale nel 2010 per quattro anni non sono stati tutti raggiunti, ma la situazione è migliorata nell'80% dei casi, ha rilevato.

Le FFS non sono risparmiate dall'apprezzamento del franco, ha da parte sua ricordato Meyer, stimando in 20 milioni nel 2015 e 100 milioni nel 2016 l'ammontare delle ripercussioni sull'azienda. La società prevede adeguamenti strutturali in settori particolarmente penalizzati, ma "rinuncia a un aumento delle tariffe nei trasporti pubblici nel 2015". La direzione ha inoltre intavolato discussioni con i partner sociali per definire misure di stabilizzazione per la cassa pensioni.

Diverse scadenze importanti attendono le ferrovie nei prossimi mesi e anni: in dicembre il più importante cambiamento d'orario dal 2000 e poi l'introduzione dello "SwissPass", l'inaugurazione della seconda tappa della linea diametrale di Zurigo e soprattutto quella della galleria di base del San Gottardo nel 2016, a cui seguirà il Ceneri nel 2019. Il gruppo intende inoltre migliorare l'accesso ai trasporti pubblici, puntando sull'informazione della clientela e aggiungendo 1000 nuovi distributori automatici di biglietti.

"Prospettive piuttosto delicate" - Il buon risultato dei conti FFS 2014 nasconde prospettive piuttosto delicate. È quanto sottolinea il Sindacato del personale dei trasporti (SEV), che in una nota odierna tiene a ricordare all'azienda l'importanza del fattore umano. Il personale non può essere considerato solo come elemento contabile, sottolinea l'organizzazione, che afferma di ricevere "continue lamentele per la mancanza di considerazione" dei dipendenti.

I problemi infrastrutturali sono noti da tempo e tormenteranno le FFS anche in futuro poiché "non sono stati reperiti i mezzi finanziari necessari per recuperare i ritardi nella manutenzione", rileva il SEV.

Secondo il sindacato, in vista dell'apertura della galleria di base del San Gottardo le FFS dovrebbero evitare di sovraccaricare il personale, dato che alcune migliaia di persone devono essere istruite sui nuovi compiti e continuare parallelamente a svolgere quelli attuali.

Per il sindacato occorre infine la più grande attenzione per mantenere la sicurezza al centro dell'esercizio ferroviario. "Lo confermano anche le recenti collisioni, che evidenziano la necessità di migliorare il controllo delle ditte esterne coinvolte nei cantieri".

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