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SVIZZERAMedicamenti sbagliati, un paziente su dieci subisce danni

23.03.15 - 15:04
Per ridurre i rischi, l'organizzazione Sicurezza dei pazienti Svizzera lancia un programma per una verifica sistematica della farmacoterapia
Medicamenti sbagliati, un paziente su dieci subisce danni
Per ridurre i rischi, l'organizzazione Sicurezza dei pazienti Svizzera lancia un programma per una verifica sistematica della farmacoterapia

ZURIGO - Il 10% di tutti i pazienti ricoverati negli ospedali svizzeri subisce danni a causa di un errore nell'impiego di medicamenti. Per ridurre i rischi, l'organizzazione Sicurezza dei pazienti Svizzera lancia un programma per una verifica sistematica della farmacoterapia.

Fra i nove nosocomi che partecipano al progetto pilota figura anche l'Ospedale regionale di Mendrisio, indica oggi in una nota l'organizzazione.

La verifica sistematica dei farmaci - che sarà realizzata attraverso apposite liste da riempire al momento del ricovero, del trasferimento interno e della dimissione da un ospedale per casi acuti - dovrebbe contribuire a ridurre gli errori.

L'entrata e l'uscita da un "ospedale acuto" sono in effetti i momenti in cui i rischi di errore in relazione all'uso di un farmaco o al suo dosaggio sono particolarmente elevati.

Anche i pazienti sono invitati a partecipare alla verifica. Le informazioni necessarie sono contenute in una scheda intitolata "Farmacoterapia sicura in ospedale" e in un opuscolo informativo disponibili anche in italiano sul sito di Sicurezza dei pazienti, all'indirizzo http://www.securitedespatients.ch.

In Svizzera si calcola che ogni anno 20'000 ricoveri in ospedale siano dovuti a problemi nell'utilizzo dei farmaci. Un terzo di questi ricoveri potrebbe essere evitato, scrive l'organizzazione Sicurezza dei pazienti.

Il 5% degli svizzeri interpellati dell'ambito di un sondaggio internazionale hanno inoltre dichiarato di avere assunto un farmaco sbagliato o in una dose errata almeno una volta negli ultimi due anni. La maggior parte degli errori nella farmacoterapia, di cui almeno uno su quattro sono considerati gravi, nascono proprio da malintesi al momento di interrogare i pazienti sui farmaci che assumono.

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