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SVIZZERARadio, passo avanti verso la migrazione da FM a digitale

18.03.15 - 11:32
Radio, passo avanti verso la migrazione da FM a digitale

BERNA - Con la firma di un accordo oggi a Berna radio private e pubbliche hanno unito le forze per compiere un nuovo passo verso la migrazione dalla diffusione analogica (FM) a quella digitale (DAB+). La vera sfida sarà convincere gli ascoltatori a passare al nuovo sistema, attualmente usato solo dal 15%-20% delle persone.

A partire dal 2020, tutti i programmi radio dovranno essere diffusi in Svizzera unicamente in modalità digitale, in particolare col sistema DAB+. In previsione c'è anche l'abbandono delle onde ultracorte al più tardi nel 2024. I protagonisti del ramo hanno firmato un accordo sul tema che regola modalità, questioni finanziarie, organizzative, di responsabilità e di marketing.

L'intesa è stata firmata dal direttore generale della SSR-SRG, Roger de Weck, e dai presidenti delle associazioni di radio private Jürg Bachmann, Lukas Weiss e Philippe Zahno, in presenza di un rappresentante dell'Ufficio federale delle comunicazioni. Perché il progetto entri in vigore, almeno l'80% delle radio private lo dovranno approvare e la legge sulla radiotelevisione dovrà superare l'ostacolo delle urne il prossimo 14 giugno.

"Se il popolo respinge il testo, perdiamo 4 milioni di franchi e accantoniamo la migrazione digitale", che è compresa nel pacchetto sottoposto ai cittadini, ha detto ai media Zahno. Al momento non è previsto alcun piano B.

Il passaggio da analogico a digitale dovrà rispettare una pianificazione ben precisa, che dovrà tenere conto di problemi tecnici e di marketing. "Al momento ci sono due tecnologie che funzionano in parallelo, una situazione non sostenibile sul lungo periodo. La sfida è convincere le persone ad ascoltare la radio DAB+", ha dichiarato Bachmann.

Attualmente in Svizzera ci sono circa due milioni di apparecchi DAB+, ha spiegato Zahno. L'accordo prevede che entro cinque anni oltre il 50% degli ascoltatori sia in possesso di strumenti digitali, contro una quota fra il 15% e il 20% esistente oggi. L'intero ramo dovrà poi controllare che la migrazione non provochi vantaggi concorrenziali alla SSR o ad altre radio.

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