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BASILEA L'Elvezia senza gli svizzeri sarebbe così

17.03.15 - 20:12
Intervista a Thomas Kessler, esperto di fenomeni migratori in Svizzera, che fa una fotografia della situazione nel nostro Paese
L'Elvezia senza gli svizzeri sarebbe così
Intervista a Thomas Kessler, esperto di fenomeni migratori in Svizzera, che fa una fotografia della situazione nel nostro Paese

BASILEA  - Thomas Kessler, che dal 1998 al 2009 ha lavorato per l'Ufficio per l'integrazione e l'antidiscriminazione, è conosciuto in Svizzera tedesca per i suoi commenti politici anticonvenzionali. Il responsabile dell'ufficio per lo sviluppo della città e del cantone di Basilea Città una volta ha definito i richiedenti asilo tunisino "dei migranti all'avventura". Un'uscita che scatenò un dibattito acceso.

Signor Kessler, tra gli immigrati in Svizzera domina la bandiera nero-rosso-oro. Che fine hanno fatto i turchi, i kosovari e i bosniaci?
"I tedeschi si concentrano soprattutto nelle regioni in cui viene cercato personale qualificato. I tedeschi a Zurigo rappresentano la comunità di immigrati più numerosa. Se si sommassero tutte le persone provenienti dai Balcani, la ex Jugoslavia unita risulterebbe una delle comunità più numerose, se non la più numerosa in Svizzera".

Stando ad un'analisi di 20 Minuten risulta che il maggior numero di immigrati proviene dai paesi confinanti con la Svizzera
"Quando alla fine del 19esimo secolo si è assistito all'arrivo della prima ondata migratoria, essa era costituita principalmente da tedeschi. Con il loro arrivo in Svizzera si posero le basi per lo sviluppo economico. Negli anni '60 sono arrivati gli italiani, che hanno dato un contribuito importante nella costruzione delle gallerie e delle autostrade. Con la libera circolazione delle persone abbiamo assistito alla terza e ultima ondata migratoria, caratterizzata da un immigrazione di tedeschi con buona formazione. La ragione è semplice da intuire: alla ricerca di lavoro o di relazioni, la maggioranza delle persone sceglie il Paese più vicino al proprio, in questo caso la Svizzera".

In Svizzera Occidentale la situazione è differente. In questo caso a dominare sono i portoghesi.
"Dopo gli italiani e i tedeschi, i portoghesi rappresentano la terza comunità straniera più numerosa. Che non siano i francesi a dominare in Svizzera Romanda sta nel fatto che questi ultimi sono spesso dei frontalieri. I francesi poi sono molto attaccati alla loro terra e il trasferimento, solitamente, non si pone. Al contrario dei portoghesi che, a causa delle differenze salariali, si stabiliscono volentieri in Svizzera". 

E per quanto riguarda gli spagnoli?
"In Svizzera gli spagnoli sono 64mila. Dal piccolo Portogallo ne sono arrivati tre volte e mezzo di più. I numeri dimostrano che, contrariamente alla Spagna, il Portogallo è una nazione tradizionalmente di emigrazione. Mentre i portoghesi che lasciano il paese sono operai, tra gli spagnoli a predominare sono gli accademici".

Della presenza portoghese ci si accorge poco in Svizzera. Tra i portoghesi mancano figure riconoscibili all'opinione pubblica?
"Contrariamente ai tedeschi, i portoghesi sono meno orientati alla carriera professionale e sono meno visibili rispetto a loro. E' per questo motivo che, raramente, i portoghesi riescono ad arrivare in alto. La motivazione principale di molti emigrati portoghesi è la famiglia. E' per questo motivo che molti portoghesi restano tra di loro, e ciò spiega il motivo per cui passano inosservati rispetto ai tedeschi, la cui presenza è molto più percettibile".

Lei è direttore dell'ufficio che si occupa dello sviluppo della città e del cantone di Basilea. Come si spiega che le diverse nazionalità presenti non siano distribuite in modo omogeneo in città?
"Basilea nord è il quartiere degli immigrati, creato cento anni fa per ospitare gli stranieri. Questa parte di città si trova nelle vicinanze della zona industriale e della stazione, luoghi in cui si concentravano i posti di lavoro occupati dagli immigrati. Oggi vivono in questa zona vivono soprattutto i turchi".

Vivono molti turchi a Basilea?
"Sì. Durante la prima ondata migratoria i turchi si sono distribuiti in maniera omogenea un po' in tutta la Svizzera. Poiché Basilea ha accolto molti rifugiati curdi e aleviti, la città è diventata un punto di riferimento per i perseguitati provenienti da queste regioni. Oggi ci sono molti basilesi integrati che hanno le origini in Anatolia, ma non raramente si vedono bandiere con la mezza luna sventolare negli orti".

Basilea può essere considerata la nuova Istanbul?
"No, a noi manca la vivacità della città turca. (ride) A parte gli scherzi, il numero di turchi ristagna. Nel frattempo sono sempre più i turchi che rimpatriano o vengono acquisiti attraverso la naturalizzazione. La cartina tra 10 anni sarà molto diversa rispetto ad oggi".

Le comunità straniere più numerose in Svizzera
1. Italiani: 298.875
2. tedeschi: 292.291
3. portoghesi 253.227
4. francesi 110.103
5. serbi 90.704
6. kosovari 86.976
7. spagnoli 75.333
8. turchi 70.440
9. macedoni 62.633
10. britannici (esclusa Eire) 40.898

 

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