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In Svizzera da quest'anno è diventato più difficile importare cervelli extracomunitari. Ma dal SEM giungono le "raccomandazioni" alle aziende
BERNA - In Svizzera da quest'anno è diventato più difficile importare cervelli extracomunitari. Le aziende operanti sul territorio elvetico potranno assumere un massimo di 6.500 specialisti, ovvero duemila in meno rispetto allo scorso anno. Una decisione presa dal Consiglio federale per rispondere alla richiesta del popolo giunta il 9 febbraio del 2014, in occasione della votazione sull'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa.
In tutti i casi non c'è disperarsi. La possibilità di aggirare il contingentamento deciso dal Governo c'è. Così trapela dal Tages-Anzeiger. E a dare consigli su come fare è nientedimeno che l'Ufficio federale della migrazione che dal 1° gennaio del 2015 ha cambiato nome e si chiama "Segreteria di Stato della migrazione SEM". Segreteria che ha inviato una lettera ai Cantoni in cui sono illustrate "le raccomandazioni".
"Per risparmiare il numero di permessi, in certi casi l'alternativa potrebbe essere la richiesta di un permesso da stagista", si legge sul documento della Segreteria di Stato. Così facendo, secondo il SEM, si possono assumere giovani senza intaccare il numero di permessi a disposizione. I requisiti richiesti per essere considerati "esentati" dalla categoria contingentata sono l'età (under 35) e la provenienza (Stati Uniti e Canada).
Oltre agli stages, il SEM raccomanda ai cantoni un'ulteriore stratagemma, ossia quello di rilasciare permessi di soggiorno brevi, non più di quattro mesi.
Tuttavia da parte del SEM si assicura che queste raccomandazioni non sono assolutamente da considerare dei trucchetti per eludere la legge, bensì la presentazione delle normative in vigore. Inoltre si precisa che "negli ultimi anni sono stati concessi soltanto 120 permessi per stages".
Se una ditta vuole assumere un collaboratore da un paese extracomunitario deve richiedere un permesso al SEM. Le richieste rifiutate sono rare e ammonterebbero a circa al 3% sul totale, come dimostrerebbero i dati degli ultimi quattro anni. Un insider appartenente a un'amministrazione cantonale sospetta che le autorità cantonali chiudano sempre volentieri un occhio nel rilascio dei permessi. "La richiesta proveniente dalle ditte locali diventa sacra per certe autorità", ha dichiarato l'anonimo funzionario.
Autorità cantonali troppo permissive? Christoph Lüthi smentisce: "Tutte le aziende che vogliono assumere un cittadino non appartenente all'Unione Europea devono dimostrare di non essere riuscite a trovare né un cittadino svizzero né uno comunitario".
