Cerca e trova immobili

SVIZZERAApparecchi acustici, la concorrenza tra fornitori funziona male

27.01.15 - 10:52
Apparecchi acustici, la concorrenza tra fornitori funziona male

BERNA - Il cambiamento del sistema di rimborso degli apparecchi acustici adottato nel 2011 - secondo cui ai pazienti è attribuito un forfait - non ha praticamente permesso di dinamizzare la concorrenza tra i fornitori e i prezzi rimangono alti. La situazione non è destinata a cambiare neppure a medio termine, indica uno studio presentato oggi dall'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS).

A metà del 2011, l'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS) e l'assicurazione invalidità (AI) hanno introdotto un nuovo sistema di rimborso che prevede il versamento diretto agli assicurati di un importo forfettario unico, sostituendo il precedente sistema tariffario.

"Alla base del sistema di rimborso forfettario vi era l'intenzione di rafforzare la concorrenza e, così facendo, innescare un calo dei prezzi", scrive l'UFAS in una nota. Tuttavia, si legge nello studio, "riuscire a innescare una vigorosa dinamica concorrenziale sul mercato degli apparecchi acustici sarà praticamente impossibile anche a medio termine".

La ricerca, commissionata dall'UFAS e realizzata da Patrick Koch e colleghi di uno studio privato basilese di ricerche economiche nonché dalla società lucernese Kocher & Scheiber, ha analizzato i prezzi fissati dai venditori per la fornitura di apparecchi acustici, facendo un confronto della situazione prima (primo semestre del 2011) e dopo il cambiamento di sistema (dal primo luglio 2011 al 31 dicembre 2013). Lo studio considera 23'000 protesizzazioni.

La riduzione del costo medio complessivo di una protesizzazione sussidiata dall'AI o dall'AVS (prezzo degli apparecchi acustici oltre ai relativi servizi) si situa tra lo 0,9% e il 5,1%, hanno rilevato i ricercatori. Questo calo è dovuto soprattutto al fatto che è aumentato l'acquisto di apparecchi della fascia di prezzo inferiore.

Tuttavia complessivamente "l'importo che le persone audiolese devono coprire di tasca propria è sensibilmente cresciuto". Già nel sistema tariffario, a seconda del tipo di protesizzazioni i pagamenti personali erano compresi tra 1000 e 4000 franchi. Attualmente per quanto riguarda i principali tipi di protesizzazioni sussidiate le spese personali sono aumentate tra il 15% e l'87% (pari a 570-1200 franchi).

"Gli assicurati si assumono quindi una percentuale superiore dei costi per la protesizzazione acustica rispetto a quando vigeva il sistema tariffario", indica lo studio. "I fornitori di apparecchi acustici possono scaricare gran parte dei minori rimborsi assicurativi sulle persone audiolese ed evitare così di esporsi a una forte pressione sui prezzi".

I ricercatori evidenziano quindi due diversi fenomeni principali: da un lato la scelta di soluzioni più convenienti, ma dall'altro la disponibilità a sborsare molto di tasca propria per apparecchi di miglior qualità.

Utilizzando altri approcci statistici, i ricercatori hanno evidenziato che i prezzi delle protesi sono diminuiti, ma soprattutto per gli apparecchi di media categoria. E anche secondo una cosiddetta analisi di regressione, che permette di isolare singoli fattori (ad esempio il tipo di apparecchi sul mercato o il sesso degli acquirenti), il nuovo modello di sussidi forfettari ha permesso una diminuzione dei prezzi, soprattutto nel periodo immediatamente posteriore alla sua entrata in vigore.

Il nuovo sistema è particolarmente inoperante per le protesi per bambini perché gli importi massimi rimborsabili sono "particolarmente generosi".

La concorrenza ha invece operato soprattutto a livello dell'offerta di apparecchi, con un ventaglio di protesi sempre più ampio messe sul mercato da un numero crescente di produttori. Ma già nel 2013 uno studio di Monika Sander e Martin Albrecht, dell'Istituto IGES, di ricerca e consulenza su questioni di infrastruttura e di sanità, aveva messo in evidenza "un crescente disorientamento degli acquirenti di apparecchi acustici e un minor grado di informazione prima dell'acquisto". Il numero di coloro che hanno consultato più audioprotesisti per un confronto delle offerte e che hanno testato più apparecchi prima dell'acquisto non è aumentato.

Qualsiasi trasformazione del mercato e delle abitudini richiede tempo, ritiene l'UFAS. Quest'ultimo commissionerà un ulteriore studio a sei anni di distanza dall'introduzione dell'importo forfettario (metà del 2017).

Ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE