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SVIZZERALorenzo V. è tornato in Svizzera

12.12.14 - 08:51
Il 49enne liberatosi dopo due anni passati in mano ai ribelli nelle Filippine è atterrato a Kloten
Lorenzo V. è tornato in Svizzera
Il 49enne liberatosi dopo due anni passati in mano ai ribelli nelle Filippine è atterrato a Kloten

ZURIGO - Lorenzo V., lo svizzero 49enne rapito nel 2012 da ribelli islamisti nelle Filippine e liberatosi lo scorso 6 dicembre è tornato in patria. È atterrato alle 7.30 di oggi all'aeroporto di Zurigo e si è detto estremamente sollevato di essere di nuovo in Svizzera.

"È magnifico", ha detto alla stampa l'ex ostaggio, apparso dimagrito e indebolito. Ha aggiunto di aver ora bisogno di tranquillità e di tempo da trascorrere con la famiglia: "mi sono perso molto e ho molto da recuperare". L'ornitologo dilettante era stato rapito il primo febbraio 2012 nella provincia di Tawi-Tawi insieme a un olandese oggi 54enne, con il quale stava effettuando una spedizione per fotografare uccelli rari.

Il 49enne ha confidato alla stampa di aver deciso di scappare nel mese di novembre, il giorno del suo compleanno, perché non voleva passare per la terza volta il Natale da prigioniero sull'isola di Jolo.

Il giorno della fuga i suoi sequestratori stavano celebrando un matrimonio. L'amico olandese non ha voluto fuggire. "Mi ha detto di andarmene da solo, perché in due avremmo corso più rischi", ha dichiarato lo svizzero.

Impossessatosi di un machete, Lorenzo ha detto di essere stato sorpreso durante la fuga da un secondino. "Un uomo sulla sessantina, piccolo e magro. Non volevo fargli male", ha affermato. Nella colluttazione ha ferito il secondino con il machete, ma non l'avrebbe ucciso, contrariamente a quanto sostenuto nei resoconti fatti sul posto.

Il cadavere del terrorista non è stato ritrovato, ha detto il 49enne, che è stato a sua volta colpito con il grande coltello ed ha perso molto sangue e tre denti. "Mi muovevo a carponi, ho perso molto sangue ed ero senza occhiali". I ribelli di Abu Sayyaf sparavano ma non lo hanno colpito.

L'ostaggio è infine riuscito a raggiungere con le ultime forze un ruscello e una piantagione di noci di cocco, dove è stato raggiunto da un medico americano. Nello stesso giorno ha incontrato rappresentanti dell'ambasciata svizzera. Non appena sarà a casa, lo svizzero intende aggiornare la sua pagina web. Ha infatti promesso alle autorità filippine di inserire l'avvertimento: "non andateci, è troppo pericoloso".

Ats

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