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SVIZZERATorture CIA, Dick Marty scandalizzato dall'ipocrisia europea

11.12.14 - 12:08
L'ex procuratore generale spera che Bush e Cheney siano perseguiti
Torture CIA, Dick Marty scandalizzato dall'ipocrisia europea
L'ex procuratore generale spera che Bush e Cheney siano perseguiti

BERNA - Dick Marty, che dal 2005 su incarico del Consiglio d'Europa ha indagato sulle pratiche della CIA in territorio europeo fornendo i primi risultati nel 2006, saluta la pubblicazione del rapporto di una commissione del Senato statunitense, che conferma i suoi lavori. Deplora il tempo trascorso, spera utopicamente l'avvio di un procedimento penale contro l'ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush, un "bandito", e si scandalizza per l'ipocrisia degli europei. Anche Berna ha chiuso gli occhi su quanto avveniva.

L'ex consigliere agli Stati (PLR/TI) e procuratore generale a Bellinzona deplora che dall'inizio delle torture di presunti terroristi nel 2002 (proseguite fino al 2006) in prigioni segrete all'estero ci siano voluti più di dieci anni affinché Washington riconoscesse i fatti. "Le nostre conclusioni sono molto simili", dice Marty in un'intervista concessa all'ats, rallegrandosi comunque del fatto che gli americani dispongano delle risorse per denunciare questo tipo di orrori.

Il rapporto pubblicato l'altro ieri - in realtà un sommario di 528 pagine delle 6000 del documento completo - è un gran passo avanti. "Gli Stati Uniti non hanno mai riconosciuto i loro errori, né del resto mai pronunciato scuse in questo ambito", afferma Marty, aggiungendo di non attendersi conseguenze rilevanti.

Speranza che Bush e Cheney siano perseguiti - Con l'uccisione del leader di al Qaida Osama bin Laden, gli Usa si sono ulteriormente compromessi. "È stato un errore gravissimo, perché la giustizia reclama che fosse portato negli Stati Uniti e giudicato. Oggi ne paghiamo le conseguenze in Medio Oriente". Marty è tra coloro che sperano in un procedimento penale contro George W. Bush e il suo vicepresidente Dick Cheney, "dei banditi". "Spero sempre nell'impossibile", relativizza.

Secondo il rapporto senatoriale, nel 2006 i vertici della Central Intelligence Agency (CIA) misero l'allora presidente americano al corrente di ciò che accadeva nelle prigioni segrete nell'est europeo e in Afghanistan. In un'intervista a Fox News di ieri, Cheney ha detto che Bush fu coinvolto in discussioni sui metodi degli interrogatori e che addirittura indicò alcune di queste conversazioni in un libro che scrisse dopo aver lasciato la Casa Bianca.

L'ex vice ha anche sostenuto che il rapporto "è completamente sbagliato". La commissione ha stabilito che i risultati ottenuti con tali tecniche di interrogatori coercitive erano alquanto trascurabili e non hanno dato alcuna svolta a indagini importanti. Invece secondo Cheney, le torture della CIA - che includevano waterboarding, forma di tortura consistente nell'immobilizzare un individuo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa e nel versargli acqua sulla faccia, e alimentazione rettale - hanno aiutato gli Usa a "catturare quei bastardi che hanno ucciso 3000 persone l'11 settembre". Cheney ha poi detto di non avere rimpianti per le pratiche usate: "lo rifarei in un minuto".

Ipocrisia europea - Ricorrendo a metodi criminali, gli USA e i loro alleati hanno legittimato queste pratiche. "Gli Stati Uniti hanno fatto una scelta scellerata: hanno deciso di violare i diritti dell'uomo, ma se ne assumono la responsabilità. Invece gli europei che si compiacciono volentieri dei diritti dell'uomo hanno calpestato i principi che pretendono di difendere. Questa ipocrisia mi scandalizza", ha dichiarato il liberale radicale in un'intervista a "Le Temps" pubblicata ieri.

Secondo il rapporto senatoriale, alcuni Paesi europei hanno accettato sul loro territorio prigioni segrete. In questo modo, spiega Marty all'ats, queste pratiche potevano più facilmente sfuggire alla giustizia americana. Altri Stati sono additati dal documento per aver bloccato le inchieste legate alle torture.

Il ticinese ricorda che, dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, gli Usa hanno invocato l'articolo 5 della carta dell'Organizzazione del Patto Nordatlantico (NATO), che implica la solidarietà di tutti i membri se uno è attaccato.

Ministri, responsabili dei servizi segreti degli Stati membri della NATO, ma anche di Paesi candidati all'adesione, hanno operato con i loro omologhi americani, violando le leggi dei loro Paesi in modo segreto ed "evidentemente illegale". "In generale tali accordi non erano noti all'insieme di un governo", sottolinea Marty.

Berna ha chiuso gli occhi - E la Confederazione? Non ha avuto un ruolo chiave. Ma "numerosi voli della CIA sono passati dalla Svizzera per trasportare detenuti". Alcuni hanno semplicemente attraversato lo spazio aereo elvetico, altri (48 secondo l'intervista a "Le Temps") hanno probabilmente fatto scalo nel Paese. Anche Berna ha chiuso gli occhi: "i voli erano come valige diplomatiche", dice l'ex procuratore.

Ats

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