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Gli spazzaneve usati per le piste da sci e muniti di filtri attivi antiparticolato devono essere parzialmente esonerati dall'imposta sugli oli minerali
BERNA - Gli spazzaneve usati per le piste da sci e muniti di filtri attivi antiparticolato devono essere parzialmente esonerati dall'imposta sugli oli minerali. I fautori della mozione all'origine del progetto di legge, in consultazione fino ad oggi, non sono tuttavia soddisfatti della proposta, poiché non è mai stata questione di privilegiare solo i motori meno inquinanti.
La mozione chiede infatti chiaramente che "coloro che non utilizzano le strade non devono pagare l'imposta sugli oli minerali per finanziare la rete stradale", ha affermato il presidente di Funivie svizzere - nonché consigliere nazionale - Dominique de Buman (PPD/FR).
Esentare solamente i veicoli con filtri sarebbe ingiusto, anche considerando che i mezzi agricoli e quelli utilizzati nelle foreste usufruiscono già di alleggerimenti sull'imposta.
"L'imposta sugli oli minerali è un'imposta al consumo, e non una tassa di utilizzazione delle strade", sostiene il Dipartimento federale delle finanze in un rapporto. Inoltre, un esonero equivarrebbe "a una sovvenzione sotto forma di aiuto finanziario, da respingere per ragioni sia istituzionali che di budget".
"Come è spesso il caso per i temi fiscali, le eccezioni sono giustificate da quelle già esistenti", analizza dal canto suo la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze, respingendo il progetto di legge. I mancati introiti - fra gli 8 e i 13 milioni di franchi - non devono gravare sul bilancio federale.
Gli autori della mozione non si sono mai preoccupati degli aspetti ambientali della questione, ma solo di quelli economici, ha infine denunciato il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB).
ats
