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BERNASpedite lettere firmate da una capo-filiale deceduta, il marito indignato

21.11.14 - 11:24
La Posta: "Abbiamo commesso un grave errore"
Spedite lettere firmate da una capo-filiale deceduta, il marito indignato
La Posta: "Abbiamo commesso un grave errore"

BERNA - Campagna di marketing con un dipendente morto: la Posta svizzera ha spedito alle imprese lettere di offerte per il periodo natalizio firmate da una responsabile di filiale che, al momento della stesura delle missiva, era già deceduta. La succursale in questione era inoltre già stata chiusa mesi prima. E nonostante si sia accorta dell'errore l'azienda non ha contattato il coniuge superstite.

La vicenda è rivelata oggi dal "Blick". La lettera in questione, datata novembre 2014, porta nell'intestazione la foto di Marlène S. ed è stata inviata ad alcune centinaia di piccole imprese della zona di Friburgo e Berna. La scrivente augura "un periodo di Natale senza stress" e invita gli imprenditori a prendere contatto con lei per fare pubblicità nel suo ufficio postale.

La donna - riferisce il quotidiano - era però morta molto prima, il 25 settembre, stroncata a 37 anni da un arresto cardiaco. E la filiale di Bösingen (FR) non esiste più già dall'estate: i locali sono ora occupati da uno studio di cosmetica. Poco prima del decesso Marlène era stata trasferita alla posta di Ittigen (BE).

Il marito è venuto a sapere della cosa solo attraverso i cronisti del "Blick": la Posta, che pure si è accorta dell'errore, non lo ha informato. "Mi mancano le parole. È una cosa che fa male", afferma il 46enne, che denuncia quello che considera un modo di comportarsi sfrontato e pressapochista. A suo avviso peraltro testimoniato anche dalla vecchia foto che compare sulla lettera: da anni infatti la moglie non portava più gli occhiali.

"Abbiamo commesso un grave errore", ammette il portavoce dell'azienda Oliver Flüeler in dichiarazioni rilasciate al "Blick". Le lettere sono state stampate il 24 settembre, un giorno prima della morte della collaboratrice. "Abbiamo cercato di bloccare l'invio, ma visto che le lettere a seconda delle regioni avevano un'altra intestazione erano mischiate", aggiunge l'addetto stampa. "Purtroppo non abbiamo potuto estrarre singole missive dalla catasta". La Posta non sa nemmeno quante siano le lettere in questione inviate. Per quanto riguarda l'indirizzo sbagliato "abbiamo dimenticato di fare la mutazione", si giustifica Flüeler.

Il marito di Marlène ha un giudizio molto negativo sul datore di lavoro della moglie. "Gli errori possono capitare. Ma non si può scusare il fatto che non mi abbiano informato".

Ats

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