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SVIZZERAEbola, eventuale missione militare non prima di dicembre

29.10.14 - 13:31
La ricognizione compiuta la scorsa settimana in Liberia da esperti svizzeri ha evidenziato il bisogno di ulteriori accertamenti
Ebola, eventuale missione militare non prima di dicembre
La ricognizione compiuta la scorsa settimana in Liberia da esperti svizzeri ha evidenziato il bisogno di ulteriori accertamenti

BERNA - Un'eventuale missione di militari elvetici nelle regioni dell'Africa occidentale pesantemente colpite dal virus Ebola non avrà luogo prima di dicembre. Lo comunica oggi il Consiglio federale, spiegando che la ricognizione compiuta la scorsa settimana in Liberia da esperti svizzeri ha evidenziato il bisogno di ulteriori accertamenti, in particolare per quanto riguarda la questione dei partner con cui si collaborerà sul posto.

Il 15 ottobre il portavoce del Consiglio federale André Simonazzi aveva indicato che un contingente di esperti e soldati avrebbe potuto essere inviato in Africa occidentale alla metà di novembre.

Il Consiglio federale oggi ha deciso di prender tempo per esaminare in modo approfondito l'eventuale appoggio sul posto alla missione delle Nazioni Unite. Gli esiti della ricognizione sono attualmente all'esame. Inoltre, sono in corso ulteriori accertamenti in particolare per quanto riguarda la questione dei partner con cui si collaborerà sul posto. Una decisione sarà presa nelle prossime settimane, indica una nota del governo.

Due settimane fa il Consiglio federale aveva deciso di esaminare un eventuale appoggio alla missione UNMEER (UN Mission for Ebola Emergency Response). Dal 20 al 23 ottobre 2014 un distaccamento composto di rappresentanti delle Forze aeree, della Sanità militare, del comando forze speciali nonché dell'aiuto umanitario della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), hanno svolto una ricognizione in Liberia. È emerso che sono necessari ulteriori accertamenti, in particolare per quanto riguarda la questione dei partner con cui si collaborerà sul posto.

Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) prevede che a fine novembre saranno disponibili le necessarie basi decisionali. "L'inizio dell'impiego a favore della missione ONU sarebbe quindi possibile soltanto nel mese di dicembre 2014", scrive il governo.

Stando a quanto indicato a metà ottobre, la Svizzera potrebbe, a seconda degli esiti di una ricognizione in loco, inviare nelle regioni colpite dal virus Ebola un distaccamento di 90 persone tra militari e civili, tutti volontari, e fino a due-tre elicotteri. La richiesta di un aiuto ulteriore della Confederazione era stata inoltrata dall'Onu. L'eventuale missione elvetica richiederà l'approvazione del parlamento in ossequio alla Legge militare (LM).

Gli elicotteri non serviranno per il trasporto di malati, bensì di materiale, di personale sanitario o umanitario. La Svizzera dovrebbe concentrare i propri sforzi in Liberia in collaborazione con la DSC. Quest'ultima si occuperà anche di formare il personale elvetico all'impiego sul terreno.

Il 19 ottobre il capo del DDPS, Ueli Maurer, in un'intervista pubblicata da Zentralschweiz am Sonntag e Ostschweiz am Sonntag, aveva già insistito sull'importanza della ricognizione preliminare. A suo avviso il rischio principale non era costituito da un possibile contagio, ma dalla precaria situazione di sicurezza. In Liberia "regnano condizioni paragonabili a quelle di una guerra civile con bambini soldato e simili. Che cosa succede se improvvisamente sbucano dei bianchi e atterrano da qualche parte con un elicottero?", si chiedeva il consigliere federale.

Come garantire la sicurezza dei militari e civili volontari svizzeri? "O sul posto siamo in un campo con altri o dobbiamo portarci un nostro distaccamento per la sicurezza. È questo il principale motivo della ricognizione" preliminare, aveva affermato.

Ats

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