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SVIZZERAGhiacciai alpini, meglio a sud che a nord

29.10.14 - 12:34
Ghiacciai alpini, meglio a sud che a nord

BERNA - Molta neve a sud delle Alpi, poca a nord: le condizioni meteorologiche fuori dal comune dello scorso inverno hanno avuto per conseguenza un aumento della massa dei ghiacciai sul versante meridionale della catena alpina e una diminuzione su quello settentrionale. Complessivamente si continua a constatare per i ghiacciai svizzeri la tendenza al ritiro, rileva la Commissione di esperti per la criosfera dell'Accademia svizzera delle scienza naturali in una nota diramata oggi: anche quest'anno se ne sono andati circa 300 milioni di metri cubi, ossia lo 0,6% del volume totale stimato di ghiaccio.

Fino a Natale, l'altezza della neve è rimasta ovunque molto al di sotto della media, nonostante nevicate abbondanti durante l'autunno 2013. Le condizioni sono in seguito mutate, almeno sul versante sud delle Alpi dove le precipitazioni sono state complessivamente, fino al febbraio 2014, dal doppio al triplo del normale. Sul versante nord e sull'Altipiano, per contro, a causa di frequenti episodi di föhn le temperature sono rimaste miti, le precipitazioni scarse e il livello della neve sotto la media. Alcune zone dell'Altipiano non hanno avuto nemmeno un giorno di neve, mentre Locarno ne ha avuto due volte di più (7) di Zurigo (3).

I mesi di marzo e aprile caldi e piuttosto asciutti hanno fatto rapidamente sparire la copertura nevosa in tutte le regioni. Dopo un mese di giugno caldo ha fatto un po' più fresco e umido del normale in luglio e agosto, il che ha avuto per conseguenza nevicate ripetute sopra i 3000 metri, condizioni favorevoli per i ghiacciai sopra questa quota. Sul versante sudalpino sono rimasti residui della neve invernale fin sotto i 2000 metri a causa dell'estate fresca e poco soleggiata.

Lo studio ha determinato il bilancio di massa - differenza tra crescita della neve d'inverno e lo scioglimento di neve e ghiaccio in estate - per 15 ghiacciai svizzeri. Quelli del Vallese meridionale (Findelgletscher) e dell'Engadina (Vadret dal Murtèl) hanno registrato una leggera crescita di massa (aumento dello spessore di 10-50 cm in media sull'insieme della superficie del ghiacciaio). Per contro, quelli esaminati lungo la cresta principale settentrionale delle Alpi elvetiche hanno presentato "perdite moderate" di 40-90 centimetri. Le perdite hanno invece superato il metro nel nordest della Svizzera (ghiacciai di Silvretta GR e di Pizol SG).

L'asimmetria dei bilanci di massa tra i versanti nord e sud delle Alpi è una conseguenza diretta delle condizioni meteorologiche. Benché queste siano state piuttosto favorevoli e nonostante una leggera crescita in alcune regioni, i ghiacciai hanno, complessivamente, perso massa, constata la commissione. Per estrapolazione sull'insieme dei ghiacciai svizzeri gli esperti calcolano una diminuzione di circa 300 milioni di metri cubi, ossia dello 0,6% del volume totale stimato di ghiaccio.

Dal 2002 soltanto nel 2013 si è rilevato un così limitato scioglimento dei ghiacciai. "Tuttavia questi bilanci moderatamente negativi di due anni consecutivi non significano ancora una inversione di tendenza, perché le perdite di massa sono state ancora considerevoli", conclude la commissione.

Ats

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