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LUCERNAProstituzione: priorità alle lavoratrici indigene

17.10.14 - 11:03
Una donna rumena voleva vendere il suo corpo al Lucerna club, ma le autorità hanno rifiutato. Fino al 2016, l'accesso al mercato del lavoro è limitato per la Bulgaria e la Romania
Prostituzione: priorità alle lavoratrici indigene
Una donna rumena voleva vendere il suo corpo al Lucerna club, ma le autorità hanno rifiutato. Fino al 2016, l'accesso al mercato del lavoro è limitato per la Bulgaria e la Romania

LUCERNA - Voleva venire a lavorare un paio di settimane in Svizzera come prostituta. La ragazza rumena di 24 anni aveva "puntato" un club di Lucerna. Ma le autorità locali hanno rifiutato di concedergli l'autorizzazione di breve durata. La giovane, tuttavia, non ha rinunciato e ha tentato la strada del ricorso. Il Tribunale federale (TF) ha tuttavia dato ragione al Canton Lucerna.

Il giudice di Mon Repos ha ricordato infatti che l'accesso al mercato del lavoro è stato limitato per i cittadini bulgari e rumeni fino a maggio 2016. Ciò significa che le autorità svizzere danno priorità ai lavoratori indigeni e, in questo caso, alle prostitute svizzere, ha spiegato oggi la "NZZ". I datori di lavoro hanno infatti il diritto di assumere persone di entrambi i paesi succitati, ma a condizione che non abbiano trovato prima uno svizzero. Questa disposizione si applica anche per le autorizzazioni brevi, ha spiegato il TF.

In questo caso, il club di Zurigo non ha potuto dimostrare di non aver trovato nessuna donna svizzera per questo lavoro. E per questo motivo il Cantone non ha concesso l'autorizzazione per la giovane rumena. Il Tribunale federale ha inoltre respinto l'argomentazione secondo cui la ragazza dovrebbe essere considerata come una persona che lavora in modo indipendente, quindi che non rientra nelle restrizioni imposte sulla Romania e la Bulgaria. Secondo i giudici, non è indipendente in quanto non sarebbe stata libera di scegliere le condizioni di lavoro nel bordello lucernese. 

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