Ancora una volta, la sinistra cerca di far credere che un aumento delle imposte rafforzerebbe la giustizia fiscale, ha dichiarato alla stampa il consigliere agli Stati Hannes Germann (UDC/SH). Secondo lui, l'iniziativa popolare esige tutto sommato un livellamento verso l'alto delle imposte sul reddito e la sostanza.
L'iniziativa chiede di applicare in tutti i cantoni e comuni una tassazione minima del 22% ai redditi imponibili di 250'000 franchi annui, nonché un'imposizione del 5 per mille dei patrimoni che superano i due milioni di franchi.
Secondo il comitato borghese, alla fine i principali lesi saranno i cittadini della classe media e meno abbiente. Un aumento delle imposte - inevitabile in 16 cantoni svizzero tedeschi - rischierebbe di mettere in fuga gli alti redditi e le imprese.
Il comitato "no all'inferno fiscale" fa leva per la propria campagna su manifesti con i vessilli cantonali. Non si conosce il budget a sua disposizione. Due settimane fa, il ministro delle finanze uscente Hans-Rudolf Merz aveva aperto la campagna contro l'iniziativa del PS, sostenuto dal presidente della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze Christian Wanner, solettese.