Stando alla statistica pubblicata oggi dall'Ufficio federale di veterinaria (UFV), in quasi tutti i settori vi è stato un calo degli animali utilizzati. La flessione più marcata è stata registrata nella ricerca non medica applicata (20'000 animali in meno, in particolare polli), ma anche nella ricerca di base (5'000 animali in meno).
Un netto aumento si è riscontrato soltanto nell'ecotossicologia (6'000 pesci in più); ciò ha comportato in parte l'aumento di esperimenti che causano gravi sofferenze agli animali. Quasi la metà degli esperimenti è stata effettuata dall'industria (-5%) e un terzo nelle università e negli ospedali (pure -5%).
Il 79% degli animali adoperati erano roditori da laboratorio (topi, ratti, criceti o porcellini d'India); i volatili, in particolare il pollame, sono stati impiegati nell'8% dei casi nell'ambito di esperimenti sull'alimentazione e di studi sulla corretta detenzione degli animali, scrive l'UFV. Il resto comprendeva pesci, animali domestici e da reddito, conigli, anfibi, primati e altri mammiferi.
Come nel 2008, lo scorso anno le autorizzazioni per gli esperimenti sugli animali rilasciate dalle autorità cantonali sono state 3'329. Le nuove autorizzazioni sono state 1'051 (+19%), delle quali due terzi vincolate a condizioni. Dieci domande sono state respinte.