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GINEVRA - La "Tribune de Genève" non presenterà ricorso contro la sentenza del Tribunale di prima istanza di Ginevra che ha riconosciuto colpevole il giornale di aver violato la sfera privata di Hannibal Gheddafi, pubblicando le sue foto segnaletiche.
Ad annunciarlo nell'editoriale apparso stamane sul giornale è Pierre Ruetschi, il capo redattore del foglio ginevrino. In definitiva, la "Tribune de Genève" è soddisfatta della condanna "misurata e ricca di sfumature, che non rimette in causa i diritti della stampa". La sentenza non limita "la nostra libertà d'informazione in futuro", ha affermato Ruetschi.
Il 13 aprile i giudici erano giunti alla conclusione che la "Tribune de Genève" non avrebbe dovuto pubblicare le foto segnaletiche di Hannibal Gheddafi il 4 settembre 2009. Il quotidiano è stato condannato a divulgare la sentenza sulle sue pagine e sul suo sito internet. I tre quarti dei costi di pubblicazione sono a carico del Cantone e il rimanente del giornale.
Il canton Ginevra, ritenuto responsabile del comportamento del funzionario che ha trasmesso le foto al giornale (violando il segreto d'ufficio), ha dovuto a sua volta pubblicare la decisione sul suo sito internet. La Corte non ha tuttavia accordato l'indennizzo di 100'000 franchi richiesto dal figlio del leader libico, considerando che la divulgazione della sentenza può essere sufficiente a riparare il torto morale subìto.
Ats
Foto archivio Keystone
