La bimba, di soli quattro mesi, era deceduta all'ospedale nel 2003. Pesava appena 2,7 chili, ossia 500 grammi in meno che alla nascita. Il padre disoccupato, che se ne occupava mentre la madre lavorava, la picchiava, la calpestava, la scuoteva e le metteva una calza in bocca per impedirle di piangere.
I genitori erano stati condannati per omicidio nel febbraio 2003: al padre erano stati inflitti dodici anni di reclusione, mentre la madre era stata punita con sei anni di reclusione. Ritenendo che la Corte d'assise aveva riconosciuto alla donna circostanze attenuanti eccessive, il Ministero pubblico zurighese si è rivolto al Tribunale federale.
In udienza pubblica oggi, i giudici di Losanna hanno giudicato che, effettivamente, la donna merita di essere giudicata in modo più severo. All'epoca del processo, la pubblica accusa aveva chiesto 17 anni di reclusione per il padre e 11 anni per la madre. Per spiegare la propria passività, la donna aveva detto di aver avuto paura di subire a sua volta le violenze del compagno e di aver vissuto nel timore di perderlo.