Nei settori senza un contratto collettivo di lavoro (CCL) e un salario minimo garantito vi è la tendenza a versare salari più bassi ai nuovi migranti, ha spiegato il presidente dell'USS Paul Rechsteiner, in una conferenza stampa oggi a Berna. Questo avviene in particolare nell'industria, nel settore sanitario e nelle imprese di pulizia e di sicurezza. È un'evoluzione preoccupante e mette in pericolo la protezione dei salari svizzeri.
Il problema è particolarmente acuto in Ticino e nelle regioni di confine in generale. In queste zone l'USS chiede che vengano intensificati i controlli, in particolare sui lavoratori temporanei e gli pseudo-indipendenti, e inasprite le sanzioni. I mezzi finanziari messi a disposizione della Confederazione devono di conseguenza essere aumentati.