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LONDRAG20: segreto bancario, la Svizzera sulla "lista grigia"

02.04.09 - 21:04
G20: segreto bancario, la Svizzera sulla "lista grigia"
LONDRA - La Svizzera non figurerà sulla "lista nera" dei paradisi fiscali, bensì su quella "grigia" che comprende ipaesi che intendono rispettare gli standard dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), ma che non li hanno ancora messi in atto. Lo ha affermato oggi il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine del vertice del G20 a Londra. Nella Confederazione il presidente Hans-Rudolf Merz ha reagito senza scomporsi, mentre la collega di governo Eveline Widmer-Schlumpf non ha nascosto la sua irritazione.

Se la Svizzera porterà a termine il suo processo di riposizionamento sarà inserita nella 'lista bianca', in caso contrario in quella 'nera', ha dichiarato Sarkozy in una conferenza stampa. "Il tempo del segreto bancario è finito", ha ripetuto con enfasi il presidente francese.

Gli ha fatto eco il ministro delle finanze tedesco Peer Steinbrück, che una volta ancora ha preso di mira il vicino meridionale: Berna deve attuare il più in fretta possibile le misure per allentare il segreto bancario, ha affermato il politico socialdemocratico durante una conferenza stampa della delegazione tedesca. Steinbrück si è detto impaziente di sentire le proposte elvetiche: Berlino non vuole che il dossier si trascini per quattro o cinque anni. Sul tema si è espressa, con toni più concilianti ma con identica sostanza, anche la cancelliera Angela Merkel: la Svizzera ha fatto un passo nella giusta direzione la Germania è pronta a collaborare senza indugi.

In una prima reazione Hans-Rudolf Merz si è mostrato sereno. "La Svizzera doveva aspettarsi di finire su un elenco del genere", ha affermato il ministro delle finanze ai ai microfoni della televisione svizzerotedesca. Proprio per questo il Consiglio federale ha reagito, annunciando - lo scorso 13 maggio - l'intenzione di adottare gli standard OCSE: una decisione che ha permesso di abbassare la pressione, ha sostenuto Merz. Il presidente della Confederazione ha però deplorato il fatto che la Svizzera, sebbene membro dell'OCSE, non abbia avuto la possibilità di esprimersi. Il Dipartimento delle finanze veglierà inoltre con attenzione anche sull'atteggiamento di OCSE e G20 nei confronti di altre piazze finanziarie, come i territori britannici della Manica.

Uno scambio automatico di informazioni fiscali non entra però in discussione, ha continuato Merz, che ha chiesto anche pazienza: nel processo di allentamento della protezione della sfera privata dei clienti delle banche, occorrerà rispettare le procedure democratiche: il mondo ha sempre guardato con benevolenza alla democrazia diretta elvetica, "sono sicuro che ora capirà che ci vorrà del tempo".

Di tenore diverso la reazione della consigliera federale Eveline Widmer-Schlumf, che si è detta "molto sorpresa e anche delusa" della notizia della presenza della Svizzera su una lista grigia. A suo avviso non c'è motivo di punire la Confederazione, che si è mostrata cooperativa e che in altri settori finanziari - per esempio nella lotta al riciclaggio - presenta standard più elevati di altre nazioni.



ATS
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