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BB/BN BEST EVERTrudel rivive il dolorosissimo ribaltone: «Lo staff tecnico andò un po' nel panico»

05.07.17 - 07:00
Tra i simboli dell'Ambrì 2005/06, il canadese ci ha aiutato a ricordare quanto accadde contro il Lugano: «Giocammo i primi tre match con più cuore dei bianconeri. Poi ci mancò profondità»
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Trudel rivive il dolorosissimo ribaltone: «Lo staff tecnico andò un po' nel panico»
Tra i simboli dell'Ambrì 2005/06, il canadese ci ha aiutato a ricordare quanto accadde contro il Lugano: «Giocammo i primi tre match con più cuore dei bianconeri. Poi ci mancò profondità»
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AMBRÌ - Insieme con Hnat Domenichelli e Jeff Toms, Jean-Guy Trudel fece spessissimo a fette le difese avversarie. Con i suoi tanti gol (116 in quattro anni) il canadese divenne uno dei beniamini della Curva Sud. I punti non gli permisero però di centrare alcun successo. Pur se scintillante e carico di talento, il suo Ambrì visse infatti stagioni complicate, contraddistinte da alti, bassi, gioie e anche qualche enorme delusione.

Il colpo più doloroso arrivò probabilmente nel campionato 2005/06 quando, al termine di una regular season altalenante, nella quale Rautakallio prese il posto di Pelletier, arrivò quasi l'impresa nei playoff. Quel "quasi" raccoglie il significato di una pesantissima eliminazione per mano del Lugano, tramortito con un pesantissimo 3-0 ma poi rialzatosi e qualificatosi con un incredibile 4-3 nella serie.

«Fu un'annata particolare, è vero - ci ha confermato proprio Trudel - la partenza difficile, il cambio di coach... Personalmente penso che non accadde nulla di particolare che mi fece "svoltare". In carriera ho sempre giocato nello stesso modo, con qualsiasi allenatore. Nell'occasione apprezzai molto lavorare per Serge ma sfortunatamente non vincemmo abbastanza... così lui fu licenziato. Non puoi sempre essere perfetto sul ghiaccio ma puoi sempre dare il massimo, per te stesso come per i tuoi compagni. E questo feci».

Ci fu un segreto per il vostro incredibile sprint nei playoff?
«No, nessuno. Semplicemente giocammo le prime tre partite della serie con più cuore del Lugano. In gara-4 facemmo molto bene ma sfortunatamente commettemmo qualche errore. Un gol fortunoso all'overtime, poi, ci condannò».

Cosa si ruppe dopo gara-4? In fondo eravate ancora avanti 3-1...
«A essere onesto penso che lo staff tecnico andò un po' nel panico: cambiarono uno straniero e le cose precipitarono. Ricorderò sempre quella decisione e mai la capirò. Noi giocatori non eravamo spaventati... semplicemente il Lugano possedeva più talento di quanto ne avevamo noi e dopo averci battuto andò a vincere facilmente il titolo».

Cosa vi mancò davvero per trionfare?
«Per l'Ambrì è sempre stato un problema di profondità. Non avevamo un numero sufficiente di giocatori in grado di segnare, di lasciare il segno. Avevamo tanti "lavoratori" ma di scorer... non abbastanza. Le grandi squadre hanno sempre almeno quattro buone linee. Noi non le abbiamo mai avute. Detto ciò non cambierei quel gruppo con nessun altro. Ho davvero amato tutti i ragazzi con i quali ho giocato in biancoblù. Grandi giocatori, grandi uomini».

Cosa ricordi con più piacere di quella stagione?
«Il senso di appartenenza, mio come degli altri elementi dello spogliatoio, verso il club. Eravamo orgogliosi di poter rappresentare l'Ambrì, eravamo una famiglia. Ci battemmo da sfavoriti praticamente in ogni partita ma nessun avversario aveva il nostro cuore...».

Qual è stato secondo te l'Ambrì più forte: quello del 2005/06 o quello del 1999/2000? Rispondi votando nel sondaggio

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COMMENTI
 

sergejville 6 anni fa su tio
1) gara 3 (la prima di Kreis-Zanatta) fu dominata dal Lugano ma vinse l'ambrì che si portò sullo 0-3 nella serie. Più cuore? 2) non penso fu una questione di cuore ma di forza globale e dettagli. Infatti il Lugano fu sfortunatissimo in gara 3 e fortunato in gara 4. Poi dominò gara 5, 6 e 7.
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