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AUTOMOBILISMONeel Jani: uno svizzero che si fa valere

06.09.16 - 07:01
Abbiamo seguito il pilota ufficiale Porsche fino in Messico in occasione di una gara molto particolare.
Neel Jani: uno svizzero che si fa valere
Abbiamo seguito il pilota ufficiale Porsche fino in Messico in occasione di una gara molto particolare.
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CITTÀ DEL MESSICO -  Da quando ha vinto la 24 ore di Le Mans, lo svizzero Neel Jani è rientrato di diritto tra i “big” del Motorsport più di quanto non lo fosse prima. Dopo la corsa più famosa del mondo, quella dello scorso fine settimana è stato sicuramente l’appuntamento più impegnativo dell’anno.

Oltre ad essere la prima volta che il campionato del mondo di gare di durata della FIA (WEC, Wolrd Endurance Championship) è sbarcato in Messico, il tracciato della capitale è stato rinnovato proprio lo scorso anno. Niente riferimenti né per quadre né per piloti, i quali hanno dovuto far fronte ad un problema non da poco: l’altitudine. Trovandosi a 2’250 metri di quota, l’aria più sottile e povera d’ossigeno comporta sostanziali adattamenti tecnici alle due Porsche 919 Hybrid. Spiega il caposquadra Andreas Siedl: «I nostri motori turbo non perdono molta potenza, tuttavia viene messo duramente alla prova il raffreddamento di propulsore e impianto frenante. La minore resistenza all’aria rende inoltre difficile creare l’elevata deportanza a cui i nostri piloti sono solitamente abituati».

Piloti i quali anche loro, con l’altitudine, hanno qualche grattacapo. Ma non il nostro Jani:«Il miei compagni di squadra che vivono in zone marittime sentono il respiro pesante, ma per noi svizzeri che siamo abituati alle alte quote e alle montagne non rappresenta un grosso problema!», ci dice scherzando.

E in effetti 32enne vola segnando il miglior tempo nelle prove libere, sebbene in qualifica lui e i suoi compagni di squadra Dumas e Lieb abbiano raggiunto “solo” il quarto posto. Prima, invece, l’altra Porsche guidata da Hartley, Webber e Bernhard. «Sarà una gara molto combattuta in quanto tra noi e il primo vi sono soltanto tre decimi di secondo! In ogni caso l’auto va benone: i tecnici hanno fatto splendidamente i “compiti a casa” e anche le mie prove col simulatore hanno aiutato».

La gara, lunga sei ore, ha poi un sapore dolce e amaro allo stesso tempo. Nonostante una delle due 919 Hybrid sia giunta sul gradino più alto del podio dopo una gara combattutissima, l’auto di Jani e compagni si è trovata - nonostante une breve doppietta - più volte con le gomme sbagliate a causa delle mutevoli condizioni meteo. Alla fine “solo” un quarto posto. Ottimo per il punteggio, ma le aspettative erano decisamente più alte.

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