Sergio Marchionne ha parlato di quanto trovato al suo arrivo sul ponte di comando della Rossa. «Con Arrivabene siamo ripartiti, lui sa fare squadra in modo bestiale"
MARANELLO (Italia) - I primi appuntamenti ufficiali del 2016 stanno avvicinandosi velocemente. Nel giro di qualche giorno ci sarà la presentazione della macchina, poi dal 21 febbraio scatteranno i test a Barcellona e poi... tutto si rincorrerà velocemente fino al 20 marzo, quando le luci si accenderanno sul GP d'Australia.
In tutto ciò, in questa rincorsa frenetica al risultato, alla Ferrari si è lavorato parecchio. Per rendere più competitiva una macchina che già l'anno passato ha soddisfatto e per tentare di avvicinarsi alla Mercedes. Della rinascita della Rossa, in passato precipitata lontanissima dalla concorrenza, ha parlato Sergio Marchionne, da sedici mesi ad del gruppo.
«Questa è una Ferrari molto diversa da quella che trovai quando arrivai qui - ha commentato il manager sulle colonne de La Gazzetta dello Sport - Quando, all'inizio, andai a vedere dove stavamo veramente in F1, mi resi conto che non eravamo né presentabili né competitivi. Da lì siamo partiti. Abbiamo ripulito i ranghi, tolto le ingerenze e spronato il team a fare quello che era veramente importante. L’arrivo di Maurizio Arrivabene ha aiutato molto. Lui non è un tecnico ma possiede l’abilità di fare squadra in un modo bestiale. La Mercedes è più avanti? Sono in vantaggio perché quando sono uscite le regole le hanno capite subito. Noi lo abbiamo fatto un po’ alla carlona: non c’erano il motore, il telaio e la power unit necessari per vincere».